von fpm 05.05.2024 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (24)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

Con l’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. L’estraniazione a livello individuale fu poi favorita dalla traduzione dei cognomi e nomi propri, dai registri pubblici alle pietre tombali. Il genocidio culturale ebbe come miccia l’italianizzazione dei cognomi che videro corrosa se non ridicolizzata la matrice tedesca. Furono istituite norme speciali per la “riduzione”, in forma italiana, dei cognomi. Una vera e propria patologia, quella del responsabile primatista del cognomicidio, Ettore Tolomei, deciso di poter minacciare l’identità del popolo tirolese di lingua tedesca e di lingua romanza-trentina modificando i cognomi d’etimo germanico in forma italiana.

Il Südtirol evidenzia una netta presenza di cognomi tedeschi, che riflettono la componente linguistica predominante, che il regime fascista voleva sradicare immettendo un virus ortografico per sconvolgere l’identità tirolese. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane: alcune, come quella di Tolomei, asservite ad un rancore personale, altre suggerite da allucinazioni demagogiche. Fait, ad esempio, divenne VitoFaistnauer invece si beccò Prabòno… Ed Esterbauer, un clownesco Dalevante. Da notare che, come è stato rilevato in altri casi, sia Prabòno che Dalevante sono cognomi inesistenti in Italia. Forse il Tolomei li ha pescati sul fondo di una bottiglia di qualche intruglio alcolico svuotata dopocena.

Fäkl, cognome presente in Deutschnhofen, divenne Facchi o Facchinelli; Falbesoner, presente a Bruneck, mutò in Valbissara (anche questo inesistente in Italia) e Falch o Falck in Falchi. Falger invece divenne Varchi o Aradori, probabilmente fu derivato dall’adattamento tedesco della parola latina vallicus e dal verbo tedesco falgen, arare… Falkensteiner subì un Falconara (cognome anche questo inesistente in Italia) e Faller un oscuro Dellavalle o Dallavalle… Da Faller ci si poteva aspettare un “Caduto” ma presumibilmente il folle italico non osò tanto…

Fallmerairer e Fallmerejrer assunsero Valmarara (un altro inesistente) e Falorz, Vallorsara (inesistente pure questo). La creazione di cognomi squilibrati e inesistenti sul territorio italico, se già non fosse di per sé un segnale di menti svalvolate, dimostra quanta follia serpeggiasse nelle menti peggiori di quella generazione. (continua)

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