“Si tratta di interventi di previdenza integrativa a favore dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni – spiega l’assessore regionale Daldoss – andiamo così ad aiutare un settore che è stato pesantemente penalizzato a partire dall’emergenza Covid”.
“Questa misura contribuisce a sostenere l’agricoltura di montagna, che si mantiene in vita in condizioni difficili – ha dichiarato l’assessore regionale Franz Thomas Locher – il numero di domande e le somme erogate in passato ne confermano la necessità”.
Nel dettaglio alle aziende sudtirolesi che presentano un punteggio inferiore a 76 punti di svantaggio e a quelle trentine che operano ad un’altitudine inferiore ai 900 metri, purché comunque si trovino in condizioni di svantaggio secondo i criteri fissati da ciascuna Provincia autonoma, il contributo è pari al 50% della contribuzione previdenziale versata all’INPS.
Un altro discorso è per le aziende agricole della Provincia autonoma di Bolzano che presentato dai 76 ai 110 punti di svantaggio. Queste riceveranno un contributo pari al 60% di quanto versato nella contribuzione previdenziale Inps, mentre quelle che hanno più di 110 punti di svantaggio avranno un contributo pari al 70% dei versamenti. In Provincia di Trento, invece, il contributo pari al 60% sarà riservato a quelle attività agricole che si trovano a un’altitudine tra 900 e i 1200 metri. Quelle che operano sopra i 1200 metri avranno, invece, un contributo pari al 70%.