von fpm 30.04.2024 18:00 Uhr

Vita quotidiana a scuola nel Tirolo storico (13)

Dalla scuola asburgica alle Katakombenschulen: il racconto di un percorso didattico e popolare

elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La memoria delle cattedre del sapere, dell’istruzione nei villaggi del Trentino, è conservata in cinque musei della scuola. A Pergine Valsugana è stato realizzato (1997) dagli insegnanti delle elementari “don Milani” (presidente la dirigente scolastica Maurizia Manto). A Rango, il museo della scuola, allestito (2001) per iniziativa di Tomaso Iori, “racconta” le pluriclassi dei bambini del Bleggio. Erano attive a Madice, Santa Croce, alla Quadra (Larido), a Rango-Balbido e a Cavrasto. A Siror, nel Primiero, è stato ideato (2018) dai maestri Flavio Taufer e Pietro Depaoli. A Telve di Sopra, il museo etnografico, scaturito dalla donazione di oltre duemila oggetti “de sti ani” da parte di Tarcisio Trentin, ha riservato un angolo alla scuola e ai giochi legati all’infanzia.

Nel Trentino meridionale, a Riva di Vallarsa, il museo etnografico (1996) dedica un intero fabbricato alla scuola che fu. È uno dei quattro siti, compreso il molino di Arlanch, nei quali si sviluppa il “Museo della civiltà contadina della Vallarsa” (presidente la professoressa Giuseppina Daniele). Del resto, nelle valli del Leno, le scuole “triviali” erano numerose quasi quanto gli abitati. Nel 1889, in Vallarsa, (45 villaggi o masi sparsi, con 3.480 abitanti) l’istruzione primaria era impartita in tredici edifici, da dieci maestri e da tre maestre. Gli alunni erano 620.

In val di Terragnolo, che nel 1896 contava 2.395 abitanti, al principio del XX secolo gli alunni erano 320. Quasi tutti lamentavano problemi di salute. Gli anemici erano 132; 41 erano soggetti a vomito; 31 avevano ricorrenti mal di pancia; 51 accusavano un persistente mal di testa; 58 erano affetti da pellagra conclamata.

Per tale ragione e per interessamento del medico roveretano Guido de Probizer, nel 1904 il governo regionale di Innsbruck emanò una legge per contrastare la diffusione della pellagra. Con essa fu istituita la mensa scolastica, furono finanziati i forni per la cottura del pane e l’allestimento di fontane con l’acqua potabile. Fu proibito il consumo esclusivo di cibo con farina di mais. (continua)

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