von Vap 26.04.2024 11:44 Uhr

Camminando – Un mare di montagne

Salita al Piccolo Colbricon

Quello scorcio ha qualcosa di stupefacente, onde di un mare in tempesta, acqua spumeggiante che si scaglia contro la riva. Le onde sono la roccia ricoperta di neve immacolata, vergine, perfetta; la riva è il cielo, blu, infinito e sublime.

E’ indescrivibile la bellezza del Lagorai, in quella sua parte terminale, al confine con la roccia dolomitica, là dove le sue guglie sembrano inchinarsi e la curva del suo profilo sembra addolcirsi, quasi in segno di reverenza verso le sorelle Dolomiti. Ma è inevitabile, lo sguardo in questo luogo va alla sua bellezza, a quell’infinita perfezione che è il Lagorai, lo sguardo volge le spalle al Rolle, e sulla cima del Piccolo Colbricon si viene semplicemente avvolti dalla tempestosa emozione di un mare di neve, che accarezza la roccia porfirica, la copre e rende dolce ogni spigolo della Catena Montuosa del selvaggio Lagorai.

Salire al Piccolo Colbricon in inverno regala una marea di emozioni, nel vero senso della parola.

 

Il tratto, prima pianeggiante, nella forestale di Paneveggio, nel bosco, prima di arrivare alla ex Malga Colbricon, è solo una piacevole preparazione al paesaggio che si apre di lì a pochi passi. Nella piana che si apre nei pressi della Malga lo spettacolo delle Pale di San Martino è un brivido di piacere per gli occhi, una carezza al corpo che si prepara alla parte più dura del cammino, la salita che conduce fra grossi alberi radi e scorci paesaggistici sulla valle del Travignolo, il Passo Lusia, il Passo Rolle con il Castelaz e le Pale di S. Martino agli pendii sommitali ricoperti di neve. Da qui l’ascesa si fa meno ripida fino ad arrivare alla cima del Piccolo Colbricon (2511 m.) che ci apre alla vista dell’ininterrotta catena montuosa di un Lagorai innevato.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite