von fpm 24.04.2024 13:30 Uhr

Viazàr tra le parole: dal todésc al trentìn… (22)

Continua con Flavio Pedrotti Móser il viaggio nella lingua parlata in provincia di Trento alla ricerca delle parole che provengono dal tedesco…

foto PostCard elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La “parlata” trentina coinvolge un gruppo di particolari espressioni linguistiche diffuse principalmente nella provincia di Trento e nella Südtiroler Unterland in provincia di Bozen. Nella provincia di Trento in particolare tali voci risalgono in gran parte al periodo dell’Impero asburgico o ad altre forme di contatto con il mondo di lingua tedesca, come ad esempio l’emigrazione o i frequenti scambi lavorativi e commerciali con le popolazioni del Südtirol ma provengono anche dal longobardo, una lingua germanica ormai estinta simile al gotico trasmessa per lo più oralmente e presente tra le popolazioni dell’antico Tirolo storico. Essendo il principato un feudo immediato del Sacro Romano Impero di Germania, nobili e feudatari furono prevalentemente tedeschi e si stabilirono famiglie tedesche (specialmente sui monti dell’alta Valsugana, nel Perginese e a Roncegno, e sull’altipiano di Lavarone), che portarono la loro lingua, l’alto-tedesco antico. La lingua della maggioranza della popolazione rimase comunque piuttosto omogenea e l’influsso di questa ondata migratoria si fece sentire più in Südtirol.

Per numerosi germanismi risulta estremamente difficile stabilire con certezza un unico etimo gotico, o longobardo, o alto-tedesco antico, o tedesco moderno e si danno pertanto lessemi con varie ipotesi etimologiche. La forma dialettale rassàr, lisciare, raschiare, deriva da razzen, raspare dei polli, quindi dal longobardo razzjan, grattare. Sbréc, strappo, lacerazione e sbregar, lacerare, strappare, dal gotico brikan, dal longobardo brehhan, e dal tedesco brechen “rompere”.

Sbroiar scorticare, spellare, sbucciare, scalfire viene dal gotico brojan, dal longobardo breowan,e dal tedesco briihen (immergere nell’acqua bollente, scottare). Sghit, l’escremento del volatile, e sghìta, la dissenteria e sghitar l’emettere degli escrementi degli uccelli, viene dal germanico skitan,  e schfzen, dal gotico skeitan, dal longobardo skitan, “defecare”.

Slipiar, mangiare poco e controvoglia, mangiucchiare, piluccare”; slìpia, slìmpia, schizzinoso e ricercato nei cibi, derivano dal tedesco Lippe “labbro”. Smalz, smòlz, condimento grasso, strutto; e smalzar, condire con lo strutto, deriva dal tedesco smalz, o Schmalz, in tirolese pronuncia schmòlz… (continua)

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