von fpm 17.04.2024 13:30 Uhr

Viazàr tra le parole: dal todésc al trentìn… (21)

Continua con Flavio Pedrotti Móser il viaggio nella lingua parlata in provincia di Trento alla ricerca delle parole che provengono dal tedesco…

Elaborazione grafica Flavio Pedrotti Moser

La “parlata” trentina coinvolge un gruppo di particolari espressioni linguistiche diffuse principalmente nella provincia di Trento e nella Südtiroler Unterland in provincia di Bozen. Nella provincia di Trento in particolare tali voci risalgono in gran parte al periodo dell’Impero asburgico o ad altre forme di contatto con il mondo di lingua tedesca, come ad esempio l’emigrazione o i frequenti scambi lavorativi e commerciali con le popolazioni del Südtirol ma provengono anche dal longobardo, una lingua germanica ormai estinta simile al gotico trasmessa per lo più oralmente e presente tra le popolazioni dell’antico Tirolo storico. Essendo il principato un feudo immediato del Sacro Romano Impero di Germania, nobili e feudatari furono prevalentemente tedeschi e si stabilirono famiglie tedesche (specialmente sui monti dell’alta Valsugana, nel Perginese e a Roncegno, e sull’altipiano di Lavarone), che portarono la loro lingua, l’alto-tedesco antico. La lingua della maggioranza della popolazione rimase comunque piuttosto omogenea e l’influsso di questa ondata migratoria si fece sentire più in Südtirol.

Per numerosi germanismi risulta estremamente difficile stabilire con certezza un unico etimo gotico, o longobardo, o alto-tedesco antico, o tedesco moderno e si danno pertanto lessemi con varie ipotesi etimologiche. Così come ha ben rilevato Sonia Valduga, la forma dialettale “grinta”, ad esempio, intesa come espressione di collera, sdegno, stizza, cipiglio; ghigno, ceffo, deriva dal gotico grimmipa “rabbia, stizza; che fa paura”, anche grimmida e dal longobardo grimmita “tirannide”; gripar o gripiar (rubare con violenza) deriva dal tedesco grifen, grei’fen, crifan, o dal longobardo grifan, gotico Greipan, afferrare, prendere.

La grusa (che sarebbe la crosta sulla pelle, la chiazza, le incrostazioni su un’escoriazione ma anche un terreno sodo, sterile e, ancora, in senso figurato, sornione, grugnone, muso duro, uomo burbero) deriva da druosi (plur. di druos), drues (plur. di druos) che sarebbe il bubbone, il tumore, un rigonfiamento, tumefazione, dal tedesco Druse, ghiandola, bubbone, gavocciolo”…

Ludro, (carogna, furfante, mascalzone; avaro, ingordo di cibo) dal gotico lopr (carogna; esca, richiamo) e dal tedesco, Luder “carogna”.  La pàisa, che sarebbe l’esca (per la selvaggina), lo strascico (esca per la volpe); anche agguato, insidia; stare in agguato, pedinare da peizen, paissen “far abboccare o mordere, andar a caccia col falco”, pais “esca (per prendere selvaggina), stràscico e dal tedesco austriaco paiz “caccia”. (continua)

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