von Vap 16.02.2024 11:28 Uhr

Camminando – Aquila Vaia

Verso l’Aquila Vaia, sull’altopiano di Marcesina

“Ma ci saranno ancora degli innamorati che in una notte d’inverno si faranno trasportare su una slitta trainata da un generoso cavallo per la piana di Marcesina imbevuta di luce lunare? Se non ci fossero, come sarebbe triste il mondo.” Così scriveva Mario Rigoni Stern della sua Marcesina, di quella piana, così silenziosa, dall’atmosfera di romanzo cortese, così fiabescamente romantica nel suo silenzio. Non sembra essere mai cambiata, nel suo profilo, quella distesa senza confini, e che pure per i confini è stata teatro di battaglie. Si perché la natura qui è stata profondamente deturpata, violata dall’uomo, prima per i commerci, poi per la guerra e infine dalla tempesta; quella tempesta, Vaia, di cui ancora si legge traccia. Eppure questo luogo, confine tra Veneto e Provincia di Trento, tra comune di Enego e comune di Grigno, ancora sussurra a chi lo visita il suono di una natura che rivive, nonostante l’uomo.

E‘ silenzioso il cammino che percorrendo l’altopiano conduce dal centro fondo di Marcesina fino alla Barricata, là dove si trova l’opera dell’artista scultore Martalar, Aquila Vaia. Quel silenzio che accompagna il passo del viandante sembra un monito della natura al rispetto di quel luogo, che porta ancora fresca l’ultima profonda ferita subita, non ancora rimarginata. E quasi come un cerotto, quell’Aquila, che si erge maestosa sopra ciò che resta del bosco rigoglioso che era, si mostra impavida, pronta a spiccare il volo, con tutta la forza di cui solo la natura è capace.

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