I pesticidi si stanno diffondendo molto più del previsto (3)

La parola d’ordine sembra essere “promuovere la biodiversità funzionale come alternativa all’uso dei pesticidi”. Una possibile misura sarebbe una riduzione o addirittura un divieto dell’uso dei pesticidi, almeno delle sostanze rilevate in aree remote, concludono i ricercatori dai risultati del loro studio. In cambio, è importante promuovere pratiche di gestione che favoriscano anche le benefiche interazioni insetti-parassiti, la cosiddetta biodiversità funzionale nel meleto e nell’area circostante. Ciò si riferisce, ad esempio, alle praterie naturali e ricche di fiori distribuite in tutto il paesaggio per fornire un habitat agli oppositori dei parassiti dei meli. Inoltre, sarebbe necessario introdurre un monitoraggio sistematico che comprenda misurazioni in vari momenti dell’anno per poter stimare l’apporto di pesticidi durante tutto l’anno.

Secondo i ricercatori, la responsabilità di ridurre l’uso di pesticidi non spetta solo ai coltivatori di mele, ma anche alle grandi catene di supermercati: queste potrebbero favorire l’accettazione di mele che non sembrano altrettanto perfette. Questo è abbastanza realistico. Un referendum svoltosi nel 2014 a Mals i oberen Vinschgau, ha dimostrato che la popolazione è critica anche nei confronti dell’uso di pesticidi: qui la maggioranza si è espressa contro la coltivazione convenzionale delle mele.

Carsten Brühl conclude dalla distribuzione osservata nel paesaggio: “Abbiamo bisogno di regioni in cui piante e animali non siano contaminati da queste sostanze bioattive.

Per ridurre il carico sul paesaggio è urgentemente necessaria una riduzione dei pesticidi – anche in vaste aree senza l’uso di pesticidi sintetici – e una simultanea espansione della coltivazione biologica. I nostri risultati dimostrano che è urgente agire adesso, purtroppo non abbiamo più tempo”. (fine)