Reinhold Messner: “Troppi orsi in Trentino”

“Sono vicino al mondo degli agricoltori, che ora hanno un problema in più, quello dei grandi predatori, dagli orsi ai lupi. L’orso ha bisogno di grandi aree. Per questo dico che ce ne sono troppi„, ha detto in un’intervista al quotidiano italiano „La Stampa“. “Gli orsi diventano pericolosi quando non hanno abbastanza territorio e si avvicinano alle comunità. È normale avere paura quando li incontri. O li abbatti se sono pericolosi, oppure li mandi nei Carpazi, dove c’è spazio”, ha detto Messner. “Da 130 anni gli orsi stanno scomparendo dalle nostre montagne perché i contadini non li tolleravano più. Il problema è la convivenza con i predatori”. Ha ricevuto “lettere pazzesche di minaccia” a causa della sua posizione nei confronti degli orsi. „Succede„, ha riferito Messner con nonchalance e calma riflessiva. Martedì i forestali del Trentino hanno sparato all’“orso problematico” M90.
La decisione di uccidere l’orso è stata presa dopo un incidente accaduto in Val di Sole nei giorni precedenti. M90 ha seguito due amici che stavano passeggiando su una strada forestale nel comune di Mezzana. L’orso è arrivato a una decina di metri dai due e poi è scappato. Dalle analisi è emerso che si trattava dell’orso M90, un animale considerato “pericoloso” perché aveva più volte mostrato in passato un’eccessiva familiarità con l’uomo e veniva spesso ritrovato per le strade urbane ed extraurbane. Per questo motivo il consiglio di stato ha deciso di uccidere l’orso. In Italia, il dibattito sulla convivenza tra orsi ed esseri umani è arrivato al culmine dopo la morte di un jogger trentino lo scorso aprile. Gli attivisti per i diritti degli animali chiedono ripetutamente che le persone siano sensibilizzate sugli animali selvatici o che si creino corridoi naturali. Secondo la provincia di Trento, il numero di orsi nella zona è aumentato notevolmente dall’avvio del progetto comunitario “Life Ursus” 24 anni fa. Invece dei 50 previsti, si sono insediati circa 100 esemplari.
Intanto fa molto discutere la scelta di cancellare il servizio su Trento della giornalista della Sede Rai di Roma, Silvia Di Tocco motivando che il Comune di Trento è «colpevole» di essere città capoluogo di una provincia amministrata «dal mandante delle uccisioni degli orsi». Parole di estrema gravità da parte di una giornalista che ha apostrofato con “assassino” il Presidente della Provincia Autonoma di Trento, Fugatti.
Il servizio televisivo «Bike to work» era dedicato alla mobilità sostenibile che non aveva nulla a che fare con orsi e fucili: ma per la giornalista Rai Silvia Di Tocco è una questione di «deontologia professionale», per questo ha comunicato agli uffici comunali la sua decisione di cancellare la copertura già concordata per l’iniziativa che premia i dipendenti dell’amministrazione cittadina che raggiungono il posto di lavoro in bicicletta. Il sindaco Franco Ianeselli ha subito anticipato l’intenzione di segnalare la questione al presidente Rai Marinella Soldi e all’amministratore delegato Roberto Segio.






