von mas 20.01.2024 11:45 Uhr

La Chiesa rispetti la storia e l’identità ladina

Da Col / Colle Santa Lucia un intervento di Lorenzo Soratroi:  “La Chiesa non si immischi nelle questioni politiche. Rispettate le nostre tradizioni e la volontà di rimanere uniti al Decanato di Livinallongo.” 

Col / Colle Santa Lucia -Foto di Valter Cirillo da Pixabay

L’insofferenza ed il malcontento che da qualche tempo serpeggia a Colle S. Lucia per le ultime decisioni, o meglio imposizioni, della Diocesi in merito al riordino delle varie Parrocchie è esploso nella dura presa di posizione di un cittadino e parrocchiano, Franz Dell’Andrea, che critica duramente l’operato del Parroco don Renato Tasso e le decisioni del Vescovo Renato. La questione come detto ruota intorno alla nuova riorganizzazione della Diocesi e delle nuove “Unità Pastorali” volute dal Vescovo.

A Colle S. Lucia hanno chiesto insistentemente di rimanere uniti a Livinallongo (con il quale hanno sempre fatto parte nello stesso Decanato) condividendo il Parroco, che attualmente è don Andrea Constantini. Appello inascoltato, visto che la recente riforma voluta dal Vescovo ha confermato la situazione esistente da qualche tempo, che vede Colle “unito” a Selva e Pescul.

A niente sembrano essere servite riunioni, appelli e lettere di protesta per chiedere il rispetto della comune storia ed identità ladina. La goccia che ha fatto traboccare il vaso poi è stata l’altra imposizione decisa a Belluno, maldigerita anche a Livinallongo, di prevedere un unico consiglio pastorale da Arabba a Pescul. E questo nonostante che, per quello che è dato sapere, in più di una riunione tra i prelati interessati ed il Vescovo, una buona parte dei parroci dell’Agordino sarebbe stata d’accordo nella soluzione proposta da Colle e Livinallongo, ovvero di lasciare unite pastoralmente queste due comunità e prevedere un “accorpamento” di Selva e Pescul con Alleghe. Soluzione che non avrebbe compromesso la necessità di “razionalizzare” gli impegni dei parroci.

Ma ancora una volta si è deciso di non ascoltare i parrocchiani, tergiversare, glissare e posticipare forse evidenti opportuni ripensamenti, pensando che le acque su chietino. Invece quello che si pensava così di evitare, ovvero che il problema esploda pubblicamente, si è puntualmente verificato. Malcontento che da qualche mese si è esplicitato anche nella scelta di diversi parrocchiani di Colle di partecipare alle funzioni religiose a Pieve di Livinallongo.

Nel suo sfogo Dell’Andrea ricorda le imposizioni politiche subite dalle due comunità ladine hanno fin dal primo dopoguerra per dividerle e annientare le loro tradizioni. Culminate giusto 60 anni fa (sarà un caso ?) in un intreccio tra Chiesa e politica, con la separazione di Cortina, Colle e Livinallongo dalla Diocesi di Bressanone.

“Oggi siamo testimoni di un ennesimo tentativo di divisione – attacca Dell’Andrea. La riunificazione della Parrocchia di Colle Santa Lucia con il Decanato di Livinallongo, dopo essere stata auspicata dalla popolazione, è stata in qualche modo boicottata, per interessi e ragioni che a mio modo di vedere possono essere solamente di rilevanza politica, in quanto la sperimentazione pastorale degli ultimi vent’anni è evidentemente fallita.

Lo stesso Decanato, la cui esistenza era stata garantita dal Vescovo diocesano in seguito ad un sollevamento della popolazione, ora sembra non esista più, anche se mai soppresso ufficialmente. C’è da augurarsi che l’antica istituzione del Decanato non sia stata mantenuta in piedi solo in modo apparente e fittizio, semplicemente per tenere buoni “sti quattro parrocchiani montanari”, perché questo sarebbe inaccettabile”.

Una ricerca di spiegazioni, dalla qualche Dell’Andrea non discolpa ne il Vescovo ne l’attuale parroco. “L’ amministrazione della Parrocchia di Colle S. Lucia – continua – è stata affidata e rimane tutt’ ora nelle mani di don Renato Tasso, salesiano che non ha compreso e rispettato la sensibilità di questa piccola comunità di minoranza, ma piuttosto ha deriso dal pulpito la comunità stessa, ridicolizzando le nostre peculiarità e la nostra tradizione. Cerca continuamente di imprimere alla comunità cambiamenti in contrasto con la sensibilità dei residenti. E lo fa spingendosi nell’ambito politico, come quando suggerì sul foglietto settimanale la fusione dei comuni di Colle S. Lucia e Selva di Cadore.

Sempre don Tasso, sperava nella creazione di un Consiglio Pastorale Parrocchiale che sostenesse le sue idee (e in questo sì che si era adoperato), ma la popolazione di Colle Santa Lucia ha deciso diversamente, con un plebiscito che ha eletto tutti componenti che hanno una certa sensibilità e la pensano in una maniera ben precisa.

Tutto questo accade mentre il Vescovo di Belluno sembra starsene con le mani conserte ad osservare. Non si capisce veramente se sia complice o solo indifferente e insensibile”.

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