von fpm 20.12.2023 13:30 Uhr

Viazàr tra le parole: dal todésc al trentìn… (4)

Apriamo un ventaglio di parole della lingua parlata in provincia di Trento che derivano dal tedesco…

collage fpm

Dopo l’ampia introduzione nelle precedenti “puntate” che ha anticipato la peculiarità di alcune parole della lingua o, per altri, del dialetto della provincia di Trento, è il momento di presentare alcuni esempi pratici ricordando che è presente anche materiale lessicale protogermanico. “sbrosa„, e anche “sbòza”, ad esempio, che sarebbe il pus della pustola o il rigonfiamento, la sporgenza del grembiule sulla pancia, deriva dal tedesco “broz”, cioè, germoglio, bottone, rigonfiamento: no βò ‘ndó meterlo… mételo ‘n sboza! … la “grimia”, che sarebbe la persona petulante, deriva da “grim”, iracondo: ma vara ti quel òm, na grimia de quéle! …

Biót, parola usata molto spesso e per diverse combinazioni, associato a tanti modi di dire… pan biót…  ad esempio, pane senza companatico… deriva dal tedesco “bloss”, solo o da solo, nient’altro… ma usato anche per esprimere la nudità, il nudo…  biót come én vermòt… nudo come un vermetto… e credéme, l’ho vista che la néva én bici e sóto la èra propi bióta… credimi, l’ho vista andare in bicicletta e non portava le mutande… Bèt, il letto: saria ora de nàr ‘ndel bét, sarebbe l’ora di andare a dormire, viene direttamente dal tedesco Bètt… “Bìndel”, che vuol dire fascia, fasciatura, legaccio, viene da Windel… in questo caso c’è stata solo la sostituzione di una consonante, una B al posto della doppia W…

Botér”, termine tuttora usatissimo, il burro… beh, qui la radice tedesca è davvero ovvia: Butterdàme dó èti dé botér, valà… dammi due etti di burro per favore. “brincàr”, prendere, afferrare, da “Bringen”vara vè spiazaròl che se te brinco lèi finida e ruvada… attento monello che se ti prendo va a finir male…  “brodegàr”, bollire, deriva da “Brodeln”, ma può avere anche il significato di acqua sporca, l’acqua bródega e di sporcarsi con il brodo, mé són sbrodolà adòß, che sarebbe come dire molto più di sbavare.…

Le “buganze”, i geloni, deriva da “Buganzen” … ho desmentegà a cà i guanti e m’è vegnù le buganze… ho dimenticato i guanti a casa e mi son venuti i geloni. C’è poi la “càmdola”, il bricco, il piccolo recipiente per bere che deriva da “Kanne”, vago a farme na càndola, vado a bere qualcosa… e la “chipa”, che sarebbe una discarica o un accumulo di materiale, deriva da Kippe e quindi “chipar”, rovesciare, scaricare: cògno chipàr dal camion na sfilza de chipe, devo scaricare dal camion una quantità di detriti… (continua)

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