Oggi, Santa Lucia

Il 13 dicembre è una giornata prossima al solstizio d’inverno ed era una perfetta celebrazione per sostituire le antiche feste popolari pagane che nell’emisfero nord celebrano la luce oltre al culto di Artemide la dea della luce. Da qui è nato il detto popolare che il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia sia «il giorno dell’anno più corto che ci sia». Ma non è il più corto dell’anno. La Festa di Santa Lucia segna l’inizio del Natale in Svezia e in Norvegia, la messaggera di luce proprio come il suo nome (lux, lucis). In Italia si dice “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia” ma in realtà lo era un tempo, con il vecchio calendario giuliano, quando la festa della Santa per via dello sfasamento tra i giorni contati (in modo impreciso) dal calendario civile e quelli del calendario solare cadeva al Solstizio d’Inverno. La confusione è nata con l’introduzione del calendario gregoriano che ha rimesso a posto il tempo, ma ha eliminato dal vecchio calendario un bel po’ di giorni.
Lucia era una ragazza siciliana cristiana (per la precisione di Siracusa) vissuta nell’ultimo ventennio degli anni del 200, la quale piuttosto di sposarsi con un pagano preferì la morte per martirio. In effetti una Lucia venne martirizzata a Siracusa durante la persecuzione di Diocleziano. Secondo la leggenda, Lucia portava cibo e aiuti ai cristiani nascosti nelle catacombe romane, portando sul capo una corona a lume di candela in modo da illuminare il suo cammino e lasciare le sue mani libere per portare quanto più cibo possibile. La fantasia popolare ha poi innestato sulla narrazione pseudo-storica la leggenda che Lucia si fosse strappata gli occhi, qualificandola come protettrice della vista; così viene ritratta con la coppa che contiene i suoi occhi. Gli altri segni che accompagnano l’iconografia della santa sono la palma che indica il martirio, il giglio della sua verginità, la spada con cui fu uccisa, la lampada accesa.
Nel tempo si sono stratificati tanti significati legati al giorno solstiziale, così il giorno è rimasto sostanzialmente una festa della luce: grandi falò, sfilate con fiaccole e tante cerimonie piene di candele accese per simboleggiare la vittoria della luce sulle tenebre; Lucia è custode del giorno più corto dell’anno (e perciò cieca ovvero priva di luce) ma nello stesso tempo è testimone del passaggio delle tenebre alla luce, perché dopo il solstizio le ore di luce cominciano progressivamente ad aumentare allungando così la durata del giorno!
La santa è una delle tante varianti di Demetra la dea greca che nei riti eleusini era collegata al mito di morte e rinascita di Madre Natura (Demetra e Core o Persefone): così al solstizio d’inverno anticamente in Sicilia (ovvero la Magna Grecia) si invocava Demetra dea della luce perché riportasse la luce e l’abbondanza delle messi.
Prima che Babbo Natale diventasse l’internazionale dispensatore di regali per i bambini, era Santa Lucia a volare sui campi ricoperti di neve con una corona di luce sopra i capelli, e ancora oggi in alcune regioni (come in Trentino occidentale, nel Veneto, nel Bergamasco e nella Brianza) si aspetta Santa Lucia, che passa nella notte tra il 12 e il 13 dicembre a cavallo del suo asino per portare i regali ai bambini. Per mandare a letto i bambini impazienti, che volevano restare svegli per vedere la Santa, li si spaventava dicendo che lei li avrebbe accecati con la cenere del camino e sarebbe passata oltre senza lasciare i doni.
Così la santa svolge un po’ le funzioni dell’italica Befana: premia i bambini buoni con piccoli doni, dolcetti e torroncini, ma anche frutta secca ed arance, invece ai bambini cattivi porta solo carbone.






