Nel nome di Sepp Kerschbaumer: La cultura della memoria

„… Arrivarno all’improvviso e mi portarono via. I giorni e le notti seguenti furono crudeli: sessanta ore senza cibo, né bevande, né sonno.La maggior parte del tempo in posizione accovacciata e a volte con le braccia alzate. La radio a tutto volume impediva che le urla dei torturati aggiungessero il mondo esterno. Sapevano come torturarci fisicamente e mentalmente, deridendoci e cercando di spezzare la nostra volontà con i metodi peggiori… I nostri aguzzini non avevano idea del motivo per cui lo facevamo. Non avevano la minima idea per cosa stessimo combattendo, non sapapevano che ci eravamo sollevati per difendere il nostro popolo e combattere per la libertà della nostra Terra“.
Questo è un estratto dalle memorie di un combattente per la libertà  sudtirolese, che narra gli eventi successivi alla Notte dei Fuochi del 1961.  Queste cose non sono accadute  in un paese che non riconosce il diritto, in tempi di guerra dove quasi tutti i diritti umani vengono cancellati, in luoghi molto lontani oppure molto tempo fa. Sono accadute proprio qui, nella terra in cui ci troviamo, commesse dai rappresentanti di uno stato che ama definirsi democratico e cosmopolita. E solo pochi decenni fa.
Questi eventi sono profondamente impressi nella memoria del nostro popolo, e da lì ci commuovono e ci toccano ancora oggi, da lì sollevano domande e ci spingono a cercare risposte. È da lì nasce il nostro ricordo, non importa quanto tempo sia passato. L’anima di un popolo è sempre in movimento e, soprattutto quando il cambiamento è imminente, impara la consapevolezza
E oggi, come siamo messi?
Oggi in Sudtirolo ci troviamo di fronte a un possibile governo con partiti apertamente ostili all’autonomia e alle minoranze. Gran parte della popolazione sudtirolese ha detto chiaramente cosa pensa della situazine e come immagina il futuro. Ma i leader politici hanno deciso di calpestare la volontà popolare e di genuflettersi di fronte a diversi partiti italiani pur di rimanere al potere.  Per puro calcolo e per mantenere il potere si creano alleanze che, unite alle persistenti condizioni di instabilità , fanno prevedere tempi tutt’altro che rosei per la nostra Terra.
Un nemico dichiarato dell’autonomia sudtirolese, un erede spirituale di Tolomei, un „esperto“ quanto mai discutibile, è stato nominato presidente della Commissione dei Sei, capo del comitato responsabile dell’attuazione dell’autonomia, che un domani avrà un’importante voce in capitolo in quel di Roma sulle sorti del governo sudtirolese.
La scuola tedesca, la nostra cultura e il volontariato sono già oggi in pericolo; le competenze della nostra autonomia sono già stati ridotte più volte; la nostra identità è costantemente soggetta a forti pressioni.
C’è solo una difesa efficace contro tutto questo: la conoscenza e la cultura attiva della memoria.
Voi che siete qui, lo avete nel cuore; il popolo di quest Terra lo ha nell’anima , nel DNA. L’aspirazione alla e il desiderio di giustizia, così come sono stati percepiti dai nostri Freiheitskämfer, sono ancora chiaramente palpabili – ma la gente ha bisogno di conoscenza e di certezza
Conoscere la propria storia, i propri antenati, ciò che è accaduto: ecco perché commemorazioni come quella di oggi sono così importanti. Non basta custoridire la storia del Sudtirolo nelle poche pagine di un libro conservato nel salotto di casa. Non basta ricordare e uomini come Kerschbaumer e i suoi compagni d’arme in un libro di storia e sperare che qualcuno lo legga di tanto in tanto e non li dimentichi. Non è sufficente citare le loro mogli e le loro famiglie in un breve cenno in quegli stessi libri di storia, cancellando così il loro impegno e la sofferenza di così tante perseone nella nostra Terra.
Cari compatrioti! Abbiamo una missione!
La storia della nostra Terra del nostro popolo non è qualcosa che possiamo tirare fuori e consultare quando ne abbiamo bisogno, è dentro di noi. Ci commuove, ci fa arrabbiare, ci delude, ci preoccupa e a volte ci lascia senza speranza.
Ma guardatevi intorno.
Guardate queste file di uomini e donne, giovani e anziani, bambini. Guardate gli occhi dei vostri compagni e vedrete cose completamente diverse in ognuno di loro: Determinazione. Coraggio. Speranza. Orgoglio. E la volontà ininterrotta di non arrendersi, qualunque sia la minaccia proveniente da Roma e dai nostri connazionali  meno consapevoli della storia e dei propri doveri.
„I testardi vincono le battaglie!“ – diceva uno dei più grandi nemici dei Tirolesi nel corso della storia, Napoleone Bonaparte. Ma è vero: le battaglie si combattono oggi in modo diverso, ma ci sono ancora. Neanche 100 anni e più di dominio straniero sono riusciti a spegnere questo fuoco. Nemmeno la tortura, l’omicidio, la violenza, l’oppressione, il tradimento e i misfatti politici sono riusciti a spezzare il coraggio e la volontà di questo popolo.
„I testardi vincono le battaglie!“ – Impariamo a conoscere la nostra storia. E con la conoscenza di essa, la conoscenza delle persone e degli eventi, arriva la certezza di essere dalla parte giusta. La certezza di lottare per una causa giusta – e la certezza che questa causa non è certamente persa.
Ritroviamo questa certezza nello spirito di coloro che stiamo commemorando qui oggi e nei cuori dei combattenti per la libertà degli anni ’60 che sono ancora con noi – ma anche nei cuori di tut noi che siamo qui oggi, con le radici profondamente piantate nella nostra Heimat e nell’identità del nostro popolo.
Noi siamo dalla parte giusta – VOI siete dalla parte giusta!  „Nello spirito della libertà e della giustizia, sii un modello per noi!“ era scritto sulla corona di fiori degli ex prigionieri politici al funerale di Sepp Kerschbaumer. Vogliamo che questa frase sia viva anche oggi. Nello spirito della libertà e della giustizia, i Freiheitskämpfer, i combattenti per la libertà  devono essere i nostri modelli e il loro impegno disinteressato per il nostro popolo e la nostra Heimat deve essere la nostra missione costante e instancabile!
Alles für Tirol – Tutto per il Tirolo!






