von fpm 08.12.2023 06:45 Uhr

Parliamone: l’importanza di chiamarsi tal dei tali… (71)

L’elenco anagrafico di Trento, nonostante i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, abbonda di cognomi locali, anche della nobiltà, legati fortemente al proprio territorio.

collage fpm

Gregorio Avancini appartenente alla famiglia di Levico, nota fin dal sec. XIII, ma segnalatasi nella prima metà del sec. XVI per gli importanti incarichi assolti dai suoi membri a vantaggio di quel Comune, fu al servizio di Carlo V, dimostrando la sua assoluta dedizione al sovrano durante la sfortunata impresa di Algeri, e particolarmente nella giornata del 25 ott. 1541 sotto le mura di quella città, quando l’Avancini si adoperò coraggiosamente per trattenere le truppe imperiali in fuga davanti ai Turchi. L’Avancini seguì nel 1543 l’imperatore nella spedizione da questo condotta contro il ribelle duca di Clèves, e l’anno seguente nell’assedio di St.-Didier, tenacemente difesa dalle truppe di Francesco I; si distinse poi nella battaglia di Mühlberg (24 apr. 1547), vinta da Carlo V su Giovanni Federico di Sassonia, capo della lega di Smalcalda, meritandosi la nomina a “miles ac eques auratus”; ed infine prese parte all’assedio di Metz (16 nov.-26 dic. 1552), che si concluse con un insuccesso per le milizie imperiali.

In ricompensa di questi servigi, e di altri negli anni successivi, Carlo V insignì la famiglia il 6 luglio 1555 con conte palatino, conferendo il titolo di nobili dell’Impero ai suoi fratelli e sorelle, nonché ai figli ed eredi. Mentre sappiamo che il fratello Antonio era, nella seconda metà del secolo, figura autorevole nella vita di Levico, nessuna notizia ci è nota sugli ultimi anni dell’Avancini e sulla sua famiglia. Originaria di Trento, la famiglia Avancini ebbe dunque il conferimento della nobiltà dall’imperatore Carlo V con diploma cesareo del 6 luglio 1555 in persona di Gregorio, confermata nel 1805 da Francesco II, imperatore d’Austria, con decreto del 9 gennaio di quell’anno. Alberto e Riccardo chiesero ed ottennero il riconoscimento del loro stato nobile con decreto ministeriale del 15 dicembre 1899 e sono iscritti nell’Elenco ufficiale col titolo di “nobile” per mf. Cfr. ACAL Altro ramo.

Da ricordare anche Nicola Avancini nato a Brez, nella Nonsberg, Valdenon, il 1º dicembre 1611, considerato il più importante esponente del teatro gesuita in lingua tedesca. L’imperatore Leopoldo I d’Asburgo lo apprezzò moltissimo e Avancini trascorse gran parte della sua vita a Vienna. Il suo teatro fu incentrato su tematiche bibliche e storiche, rappresentate per redimere ed edificare la gente, per confermare la vacuità delle cose terrene e per lodare Dio e la sua Chiesa, ma anche con l’intento di promuovere spettacoli macchinosi di stile barocco. Lo spettacolo era garantito da centinaia di comparse, mari in tempesta, incendi, apparizioni soprannaturali.

La sua opera più popolare fu le sue Meditazioni sulla vita e le dottrine di Gesù Cristo. Quest’opera, scritta in latino, fu tradotta nelle principali lingue europee ed ebbe numerose edizioni. (continua)

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite