von fpm 24.11.2023 06:45 Uhr

Parliamone: l’importanza di chiamarsi tal dei tali… (69)

L’elenco anagrafico di Trento, nonostante i cambiamenti avvenuti nell’ultimo secolo, abbonda di cognomi locali, legati fortemente al proprio territorio.

collage fpm

La famiglia Eccher è una nobile famiglia originaria di Trento. Il cognome Eccher deriva dal vocabolo germanico “eck”, che significa “altura, colle”, che indicherebbe la gente proveniente da zone collinari. Le prime notizie documentate sulla famiglia Eccher datano a partire dalla seconda metà del XII secolo. Gli Eccher ottennero i contrassegni di nobiltà solo alla fine del Seicento per concessione dell’Imperatore Leopoldo I che autorizzò anche l’uso del predicato “Marienberg”. La famiglia de Eccher fece parte del Sacro Romano Impero. Pur essendo specifico della provincia di Trento, il cognome Eccher conosce anche, sebbene molto rara, la forma tirolese “Hecher”.

La famiglia de Eccher, i cui documenti sono conservati nell’archivio parrocchiale, parte da Giovanni Cristano nato intorno al 1766 che esercitava la professione di medico. Era persona nota in paese: lo si trova sindaco della chiesa dal 1822 al 1824. Sposò in prime nozze Marianna de Pilati che morì nel 1812 dopo avergli dato sette figli: Emanuele, Giovanni, Francesco, Carolina, Giuseppina, Marianna ed Innocenza. Passò a seconde nozze con Francesca Tecini nata circa nel 1789. Da questo secondo matrimonio nacquero Caterina, Leopoldina, Teresa, Lucia e Salvatore. Giovanni Cristano morì il 10 agosto 1824 lasciando un’eredità che venne unita a quella lasciata dal fratello Francesco sacerdote che lo seguì nella tomba il 19 aprile 1826 istituendo suoi eredi i nipoti.

L’eredità venne amministrata per alcuni anni dalla vedova Francesca che aveva assunto la tutela dei suoi figli; morì il 22 giugno 1866. Nel 1836 il figlio Salvatore venne dichiarato maggiorenne (era nato il 16 giugno 1816) e si assunse l’onere di amministrare il patrimonio di famiglia che consisteva in stabili, terreni e nel diritto di riscuotere le decime nel territorio di Roveré della Luna, diritto acquistato nel 1828 dai baroni Firmian. Anche Salvatore fu un personaggio molto presente nella vita del paese: venne eletto deputato comunale, era membro della Società agraria, „rappresentante maggiore“ di Mezzocorona, elettore per la Dieta di Francoforte e per quella di Innsbruck, capocomune, rappresentante dei vicini di Mezzocorona.

Inoltre, fu attivo nel comitato che sorse per definire gli argini dell’Adige e del Noce. Rimase vedovo della moglie Carlotta nel 1859; morì il primo aprile 1900. Sul registro dei morti conservato in parrocchia a Mezzocorona si legge: „fu uomo esemplare e caritatevole“. In archivio parrocchiale è presente un legato missario da lui fondato con suo testamento redatto il 25 novembre 1896 nel quale destinava 300 fiorini per una messa cantata in memoria della sua anima. Gli eredi eseguirono le disposizioni e fondarono l‘ „anniversario“ il 10 ottobre 1902. (continua)

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