Parliamone: l’importanza di chiamarsi tal dei tali… 61

Una certa tradizione vorrebbe che la famiglia Crivelli, originaria del Tesino, fosse collegata con l’omonima famiglia milanese che pare si sia trasferita a Pergine tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Fu sicuramente una delle più potenti famiglie nobiliari del milanese durante il Medioevo, elevati fino al titolo di marchesi. Secondo lo storico Giulini, già nel XIII secolo i Crivelli erano considerati la più potente casata milanese. La famiglia aveva diversi rami importanti, tra cui i Crivelli Da Ugobaldo (Crivelli di Uboldo), i Crivelli Visconti, i Crivelli De Parabiaco (Crivelli di Parabiago), i Crivelli di Agliate, i Crivelli delle Marche (Crivelli di Sanseverino) e i Crivelli di Napoli.
La leggenda fa risalire il cognome Crivelli all’epoca romana, quando una vestale sarebbe stata accusata ingiustamente di aver violato il voto di castità . Per dimostrare la sua innocenza, avrebbe chiesto di trasportare dell’acqua dal Tevere in un crivello senza farla cadere. Dopo aver superato la prova con successo, venne riscattata e sposò Caio Cornelio Scipione. Si dice che abbia trasmesso il cognome Cribellum ai suoi discendenti.
La famiglia Crivelli ha avuto membri importanti nella gerarchia ecclesiastica, tra cui papa Urbano III e papa Celestino IV. Inoltre, si sono imparentati con la famiglia Borromeo, che ha dato alla Chiesa i vescovi san Carlo e Federico Borromeo.
In Trentino, l’esercizio di cariche pubbliche anche importanti, i numerosi servizi resi alla Corona, nonché la solida posizione economica raggiunta attraverso varie attività , le permisero ben presto il riconoscimento del titolo nobiliare da parte dell’Imperatore Massimiliano I. Successivamente la posizione nobiliare raggiunte fu riconfermata anche da parte di Carlo V e da Ferdinando I. Tuttora, a Pergine, è visibile Palazzo Crivelli (continua)






