Svizzera e Lingue Locali: “Ul Falò dal Dialett”

Nella Svizzera italiana il dialetto è ancora una lingua viva, tanto che lo si parla anche in luoghi e circostanze insospettabili: ai vertici dell’economia e della politica capita di discutere e decidere in dialetto. Ma il dialetto è anche la nostra storia: ci sono vocaboli che dicono moltissimo del nostro passato economico e sociale. In alcuni casi l’etimologia di una parola ci spalanca le porte su mondo affascinante di cui abbiamo perso le tracce. Il dialetto ticinese è una realtà consolidata che a Bellinzona nel Centro di dialettologia e etnografia ha la sua anima più radicata.
Si parte dalle parole, dalle espressioni linguistiche per poi allargarsi agli usi, ai costumi ed anche agli oggetti di uso quotidiano e non solo. Il dna linguistico, dicono, conserva il dialetto come lingua madre e non la lingua italiana. Fino alla metà degli anni Settanta in Ticino circa l’ottanta per cento delle persone in casa parlava il dialetto. Poi però nei successivi vent’anni, si è passati dall’ottanta per cento ad un cinquantacinque per cento.
Attualmente la percentuale di persone che dicono di parlare “anche” il dialetto in casa si è ridotto ad un trenta per cento. Questo è dovuto ad un inevitabile percorso generazionale e non solo, le cause sono da individuare anche all’emigrazione, al boom economico che ha spinto le persone a dover confrontarsi con realtà diverse.
Ha giocato anche la tendenza a voler chiudere con il passato per proiettarsi verso un futuro apparentemente più alettante anche in termini di comunicazione considerando il dialetto la lingua dei “vecchi” per favorire in questo caso la lingua italiana vista come una apertura più dinamica. Un interessante programma della TV svizzera, RSI, che affronta una problematica sempre più attuale.






