von fpm 12.09.2023 13:00 Uhr

05 settembre 1946: l’accordo di Parigi (8)

Un risultato di un compromesso trovato nelle trattative politico-diplomatiche alla Conferenza di pace di Parigi.

Il quadro regionale dell’autonomia, con la pace al Brennero e la pace in Trentino, aprì la strada a quella famigerata politica del 51%. Non si può dire se fosse già nei piani di Degasperi a Parigi. La lettera di Carandini diceva che quello di Parigi «è un accordo in buona fede» e che «avrà vita e valore solo se con buona fede verrà applicato». Degasperi stava al vertice, lassù in alto, e da presidente del consiglio firmò il trattato, ma i contenuti del patto furono applicati da altri. Nel nostro caso, ad applicare le previsioni del trattato sul campo c’erano ancora molti fascisti, sia in Trentino che in Südtirol. Degasperi forse non ha avuto una diretta responsabilità di quello che successe dopo la forma del trattato, sembra essere una questione centrale: l’applicazione pratica dell’autonomia, ai livelli inferiori.

Forse Degasperi, dopo l’accordo di Parigi, non si è impegnato in modo particolare nell’applicazione pratica dell’autonomia regionale. Furono invece soprattutto i trentini a utilizzare la posizione di maggioranza della popolazione di lingua italiana in maniera molto più massica rispetto a Roma. Quella posizione di forza fu utilizzata sempre e solo in un’unica direzione. Che cosa spingeva i trentini su questa strada? Miopia politica. Insomma, semplificando un po’ brutalmente, possiamo considerare Degasperi innocente e i trentini colpevoli dei torti subiti dal Südtirol nel Dopoguerra… Certo, non si può sapere se Degasperi sia senza colpe. Forse tra i suoi compiti c’era anche quello di verificare in che modo fosse stato applicato un trattato che lui aveva firmato. Ma ci si deve limitare ai fatti, e i fatti dicono che tutte le decisioni contro gli interessi dei südtirolesi furono prese a Trento, molto più che a Roma.

La vita quotidiana del Südtirol veniva decisa a Trento, che considerava i südtirolesi come «allogeni» del Südtirol. Ecco le ragioni del «Los von Trient». Eppure, ancora oggi la figura di Degasperi è molto contestata in Südtirol. Beh, anche Grüber per un certo periodo è stato considerato alla stregua di un traditore. Eppure, quelle due pagine che Degasperi e Grüber firmarono a Parigi sono state il presupposto di quel “la” che oggi è l’autonomia südtriolese. Senza quell’accordo, non saremmo arrivati a questo. Per questo si è definita la «magna charta» del Südtirol. E c’è ancora chi considera il «Pariser  Abkommen» alla stregua di una truffa a danno dei südtirolesi.

Si può discuterne finché si vuole, ma resta il fatto che il nocciolo della questione, quello che Grüber volle, era l’internazionalizzazione della questione südtirolese. Nel momento stesso in cui quell’accordo venne firmato e Roma accettò il trattato di pace, il Südtirol cessò di essere esclusivamente un problema interno italiano. Questo punto fu decisivo. (continua)

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