Briciole di Memoria: Ettore Tolomei e „la missione sacra del popolo di Trento“

Concludiamo oggi la pubblicazione degli estratti dal discorso tenuto da Ettore Tomomei a Bolzano il 15 luglio 1923, tratto dalla documentazione che il Dottor Cristian Kollmann ha messo a disposizione della nostra redazione.
Ecco i link agli articoli già pubblicati:
BRICIOLE DI MEMORIA: Ettore Tolomei, fra Bolzano e Trento
BRICIOLE DI MEMORIA: Ettore Tolomei, il Tirolo „vietato“
BRICIOLE DI MEMORIA: Ettore tolomei e la „risaliente italianità “
In questo ultimo stralcio si parla di  servizi postali, di servizio militare, della necessaria „saturazione“ delle valli, per concludere con „la missione sacra del popolo di Trento: ricondurre la Nazione al Brennero!“
Comunicazinni e Servizi postali
Essendo uscito il Decreto, si traducono d’urgenza i nuovi timbri postali. Per i timbri di località non annoverate nel decreto, il ministero prende istruzioni dalla Reale Società Geografica
Nell’uso postale accanto al nome provinciale ufficiale (Provincia di Trento) e al nume regionale ammesso (Venezia Tridentina), sono ammessi e riconosciuti i due nomi sub-regionali Trentino e Alto Adige.
In armonia colle disposizioni generali sulla lingua degli uffici, sono o italiani esclusivamente o bilingui a seconda, gli uffici postali e telegrafici
Si accordano uffici nuovi nell’Alto Adige con maggior larghezza che altrove in proporzione, in vista della penetrazione italiana.Â
Difesa e Servizio Militare
Mentre resta a Verona il comando del corpo d’armata, viene trasferito da Trento a Bolzano il comando della Settima Divisione con la maggior parte dei suoi uffici.
Ragioni militari e criterio di penetrazione nazionale concordano.
Saturazione delle alte valli
Ai criteri comuni del dislocamento. si associa il criterio politico: alleggerire altrove, stipare l’Alto Adige. Contemporaneamente le più severe misure per la disciplina e il buon contegno delle truppe, dignità dei servizi, caserme e acquartieramenti decorosi, bandiere in abbondanza ai reparti e uffici militari distaccati.
Cure particolari per la cultura specializzata degli ufficiali e per l’istruzione civile delle guarnigioni, con pubblicazioni e conferenze. Collegamento appropriato delle reclute atesine, massimamente nelle regioni attigue lombarda e veneta. Aperture di corsi di italiano e d’istruzione premilitare per i giovani prossimi alla leva.
Cura dei rifugi, specie di quelli lungo la catena displuviale, concorrendo il ministero della guerra al restauro e alla manutenzione. Quelli adibiti a scopo militare o doganale avranno tuttavia un reparto riservato al concorso alpinistico.
Viene accordato uno scalo aeronautico per l’Alto Adige (piana di Bolzano). Ripartizione territoriale degli stormi con un posto all’Alto Adige.
Si effettueranno le opere di difesa preventivate per sostegno al confine, massimamente ai valichi e ciò gioverà anche per l’afflusso di lavoratori italiani.Â
Questi provvedimenti, che nello spazio di pochi anni riesceranno ad assicurare l’Alto Adige, com’è nel pensiero del governo fascista, permanentemente al possesso della nazione italiana.
...la guardia al Brennero...
A voi italiani del’AltoAdige, di assecondare con ogni mossa l’opera del governo. Non dimenticate mai che voi siete qui, in queste terre di frontiera, l’avanguardia della stirpe … io mi auguro che da ogni parte d’Italia convengano i migliori. Che ciascuno quassù, o sia agricoltore o mercatante o appartenente alle amministrazioni, ai tribunali, all’esercito , alla scuola,  senta la professione sua e la propria vita come una milizia, di più, milizia scelta, quella che sta sulla fromte.
Si avrebbe torto a misconoscere una grande forza che s’è formata: quella della coscienza trentina per la guardia al Brennero. Si è formata lentamente, attraverso contrarietà che parvero insormontabili, attraverso titubanze non brevi, ma è oggi tanto più salda e tenace e forte, quanto forte il popolo trentino; matura per secondare mirabilmente la volontà del governo e il programma dei combattenti d’Italia.
Pochi giorni or sono Trento accoglieva la salma del suo poeta, di quegli che cantò le ansie patriottiche, le sventure, i tempi dolorosi per il romanticismo, di quegli che sognò tutta la vita „veder l’arrivo delle tue squadre, o Italia!“ (NdR: Giovanni Prati)  (…)
A Comano io ricordavo un eroico soldato di Garibaldi, un mio zio, Valeriano Vianini, morto a Comano nel 1916 sentendo le cannonate avvicinarsi, aspettandosi solamente l’arrivo delle nostre schiere. (…) A 18 anni … partì da Comano attraverso i Monti e le Valli, e Monti e Valli, e Colli e Monti, attraverso la Svizzera, dalla Svizzera in Piemonte e per Liguria, Toscana, Romagna per arrivare a Venezia, per offrire ai suoi diciott’anni alla morte nella città eroica. Non morì, tornò. Poi fu congiurato con Mazzini e portò a Comano di nascosto fucili e camicie rosse, complice mio padre, e fu guardia di Garibaldi nelle campagne di Bezzecca , e poi continuo ad attendere l’arrivo delle tue squadre. o Italia.
Di queste anime si fuse la grande anima aspettante del popolo di Trento. Benediciamola! Guardiamoci dall’avvilirla!
Qui intorno a me i Legionari degli ultima terribile guerra, una schiera di eroi! E son pronti a collaborare nelle linee del fascismo, al grande programma del governo.
Io ho fede, altissima fede, che il popolo di Trento saprà compiere la sua missione sacra, quella che la forma dei monti e la virtù latina gli assegna: ricondurre la Nazione al Breneero (…)
Vento del mezzodì, tu hai spezzato il nome e il ricordo del Tirolo oltre l’Alpi. Fiaccata la prepotenza austriaca (…)
Il governo uscito dalle file dei combattenti afferma nella provincia unica, con ogni diritto e ogni segno, i caratteri del dominio perenne dell’italianità che avanza, che avanza, che avanza verso la Vetta d’Italia






