Pedemonte, Guardie Forestali e raccolta dei funghi

Egregio Direttore, vorrei dar voce al comprensibile malcontento di alcuni abitanti di Pedemonte, comune già appartenente al Tirolo Storico e purtroppo nel 1929 aggregato, contro il parere di tutta la popolazione, alla provincia di Vicenza. In più casi sono stati trattati in maniera non corretta da parte di appartenenti al Corpo Forestale, mentre erano alla ricerca di funghi, nella zona di Lavarone, Luserna e Passo Vezzena, ed incredibilmente a nulla sono valse le loro precise e puntuali spiegazioni.

Sono c,ioè. stati considerati dei furbacchioni che, contando sulla carenza di controlli, si recavano nei boschi senza alcun diritto, cioè senza aver pagato la prevista somma di denaro.

La ricerca e la raccolta dei funghi sono disciplinate dalla L.P. nr. 11 del 23 maggio 2007 che stabilisce le regole a cui tutti si devono attenere e delega al Corpo Forestale il compito di vigilare ed, eventualmente, multare gli inadempienti. L’art. 28 Comma 3. stabilisce: «Sono esentati dalla denuncia e dal pagamento previsti i residenti o comunque i nati in uno dei comuni della provincia (….) nonché i residenti nei comuni di Magasa, Valvestino e Pedemonte».

I Pedemontani in questione avevano mostrato la carta di identità da cui risultava evidente il luogo di residenza, come prescrive il Decreto del Presidente della Provincia del 26 ottobre 2009 nr. 23-25/Leg che recita testualmente: «la qualità di soggetto residente (…) è comprovata da un valido documento di identificazione».

Ho provveduto personalmente a stampare ed a distribuire a tanti miei amici Pedemontani una copia del testo del succitato art. 28, raccomandando loro di portarlo sempre assieme al cestino di vimini.

Me n’è rimasta qualche copia che, su richiesta, potrei inviare a quei Forestali che hanno dimostrato di non conoscere la legge che essi stessi erano tenuti a far rispettare.