„La drammatica storia di Fabio Filzi e Cesare Battisti „

Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato il comunicata pervenuto alla nostra redazione, con l’intervento del sindaco di Trento Ianeselli riguardante Cesare Battisti (ecco il link all’articolo di UnserTirol24 „CESARE BATTISTI E‘ UN GIGANTE…“)
Ecco ora alcuni stralci di un secondo comunicato che riporta gli interventi delle auturità sulla figura di Fabio Filzi.
“Ricordare Fabio Filzi, così come ogni anno avviene il 19 maggio per Damiano Chiesa – ha detto Francesco Valduga, sindaco di Rovereto – significa rendere onore alla loro dedizione per un ideale, una causa in cui hanno creduto fino all’estremo sacrificio. Le loro figure, con tutte le apparenti contraddizioni di giovani cresciuti in un territorio allora austroungarico ma legati alla cultura italiana, tanto da spingerli a fare una scelta che li ha portati ad un destino così atroce, ci parlano ancora oggi di una terra a cavallo tra due mondi, dove proprio la loro esperienza, a più di un secolo dalla fine di quel conflitto, ci deve portare a essere giorno per giorno costruttori di Pace”.
Giulia Robol, vicesindaco di Rovereto, ha ricordato quanto questo “sia un momento molto importante per la comunità trentina tutta, perché si onora anche la memoria di Cesare Battisti, giustiziato lo stesso giorno. La città di Rovereto è legata in modo particolare alle figure di Filzi e Chiesa, entrambi sepolti nel Sacrario di Castel Dante. Ricordare la morte di Fabio Filzi ai nostri giorni significa voler tenere viva la memoria degli ideali in cui credeva e che possono ancora oggi avere significato per le giovani generazioni: libertà, affermazione dei propri diritti, anche nel dichiarare chi non dobbiamo e vogliamo essere anche a costo al sacrificio, che è stato estremo allora ma può essere ugualmente importante anche se solamente simbolico oggi.”
A Rovereto è intervenuto anche l’Avvocato Mauro Bondi, Consigliere dell’ANA di Trento, „che ha ricordato Filzi quale giovane avvocato dopo la laurea in giurisprudenza a Graz. Toccante la lettura della sua ultima lettera indirizzata ai genitori e alla fidanzata – continua il comunicato – in cui Filzi si era preoccupato di rimarcare la loro estraneità e anzi contrarietà alla scelta di abbracciare la causa irredentista e la loro fedeltà (anche se non era così) all’Impero. Bondi si è interrogato anche sull’impatto verso le nuove generazioni della tragico destino che accumuna I tre martiri trentini nonostante le loro diverse età e auspica che il loro coraggioso gesto non venga mai dimenticato.“






