Tracce di fede: La Santa perduta

Tracce di fede, indelebili. Sono quelle che caratterizzano l’intero territorio tirolese. A volte sono segni importanti, dipinti o sculture di artisti noti e famosi. Altre, forse la maggior parte, sono opera di semplici artigiani dotati di senso artistico e di innata manualità , altre ancora sono il risultato dell’impegno, elementare ma originale, del proprietario del fondo o del maso. Ma di qualsiasi opera si tratti, questi segni stanno a testimoniare la fede
Poco sopra l’abitato di Grigno, abbiamo seguito per un tratto la strada del Murello – quella che porta in Tesino – e poi quindi la traccia dell’antico sentiero.  Ci siamo inoltrati nel bosco, lasciando dietro di noi i segni ancora visibili dei terrazzamenti di un tempo, fino a giungere ad uno sperone roccioso.
Proprio a fianco del sentiero, appena sopra le nostre teste, si vede quello che era un luogo di fede: un’edicola votiva scavata nella roccia, segni di incisioni, resti di colore ormai indecifrabili.
E‘ Santa Appollonia, ci hanno raccontato. La rammentano in molti, i più anziani ma non solo loro, anche chi era un bimbetto negli anni Sessanta ha il ricordo vago di un quadro, di un affresco, di un’immagine sacra.
Una Santa perduta, cancellata dal tempo e dalle intemperie, ma che ancora oggi si invoca. Chi passa da qui , se di questi paesi, non può non alzare lo sguardo. Accennando un segno di croce, sembra quasi di sentire ancora le parole, appena sussurrate, di una preghiera…






