von fpm 14.06.2023 13:00 Uhr

L’identità espressiva degli artisti tirolesi

Le sculture in legno di Willy Verginer tonificate da esuberanti fasce di colori

L’artista ladino tirolese Willy Verginer vive e lavora a St. Ulrich in Gröden. Le sue sculture appartengono a quel patrimonio artigianale che contraddistingue da sempre l’arte ladina della Gherdëina. Il legno di tiglio come nella più classica metamorfosi  mitologica, manipolato dai tagli creativi di Verginer si trasforma in ritratti talvolta contemplativi sicuramente suggestivi.  Le sue figure sagomate puntano alla spettacolarizzazione dell’emotività che avvolge la contemporaneità senza scordare la tradizione scultorea della sua terra. Fasce monocrome fendono le sue statue proponendo una lettura aggiuntiva o successiva. I colori accesi e sfolgoranti riportano alla quotidianità delle metropoli all’avanguardia, alle forme quasi avveniristiche della più spinta pop art, e sfiorano se pur con l’indifferenza di chi vive la lontananza, quelle decorazioni che ci inseguono nei due grandi mondi: quello onirico e quello esistenziale.

Talvolta descrivere un’opera d’arte toglie il fascino della sorpresa e della imprevedibilità che solo l’osservarla può suscitare. Nelle opere di Verginer il tutto appartiene ai simboli che le figure lanciano e alle loro allegorie. Folklore locale, tradizione, fotografia, percorsi dell’arte e perché no, anche moda e design: tutto partecipa alla scultura e alla magia che le proiezioni delle forme possono suggerire.

Nelle sue opere si riscontra l’idillio con la letteratura, con la filosofia e con l’etica quotidiana espressa in fattualità circolare concedono ogni volta a chi osserva che le lontananze si annullino. Il bello è sì guardare ma anche entrare nel profondo, intuire e superare la soglia dell’incredulità. Le sculture di Verginer danno la possibilità a chi le ammira di possederle o di entrare in simbiosi in una empatia immaginaria e per questo attiva.

Verginer reagisce alla prigionia estetica: la logica impone la sua semantica, ma essa deve essere infranta silenziosamente e con generosa perentorietà. La sua scultura è energia trasferita… dunque, in ogni suo punto, in ogni taglio, deve essere una scarica di energia. Davanti all’artista ci si trova al cospetto del tragico bivio dei nostri giorni. Egli dimostra la nostra ambigua duplicità. Nel colore e nella forma è rivoluzionario e nello stesso tempo conservatore. Favoloso.

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