Feuernacht, la Notte dei Fuochi

Il 25 maggio 1961 in occasione delle trattative sulla questione sudtirolese che si svolgevano a Klagenfurt, il ministro degli esteri Kreisky portò il confronto, oltre che sulle richieste di autonomia avanzate dai sudtirolesi, anche sulla progettata legge per la revoca della cittadinanza e disse in faccia al ministro degli esteri italiano Segni: “Se questa legge venisse varata, si creerebbe una situazione molto seria. […] Ma Le dico sul serio: se questa legge verrà approvata, non ci saranno più trattative.” Le trattative fallirono il giorno stesso, poiché la controparte italiana non era disposta a fare alcuna concessione.
Vista la situazione, in una riunione tenutasi a Zernez in Svizzera il 1 giugno 1961, il BAS deliberò di mettere in atto il grande colpo della Notte dei Fuochi, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sull’insostenibilità della situazione. Il momento prescelto fu quello della festività del Sacro Cuore di Gesù, la notte dall’11 al 12 giugno 1961. Durante questa notte si accendono molti fuochi in memoria delle lotte per la libertà del 1796/97 e del 1809, e c’è molta gente in circolazione. Così gli attentatori del BAS non diedero nell’occhio mentre armavano di cariche esplosive, azionate con spolette a tempo, decine di tralicci dell’alta tensione sparsi in tutto il territorio provinciale.
Come si evince dagli elenchi degli arrestati compilati successivamente, gli attentatori sudtirolesi non erano degli ideologi sobillati o dei pazzi: generalmente si trattava di contadini, artigiani e commercianti di sentimenti cristiani, che sapevano il fatto loro ma che, per disperazione, non vedevano nessun’altra via d’uscita per impedire la privazione dei diritti e l’annientamento del loro gruppo etnico.
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“Poco dopo mezzanotte, l’intera zona attorno alla conca di Bolzano tremò per quasi due ore a causa delle violente esplosioni che all’improvviso illuminarono la notte, per poi gettare la città nel buio. Le finestre andarono in frantumi, molti abitanti spinti dal panico si precipitarono in strada. E la stessa cosa accadde in tutta la provincia…”
Durante la notte del Sacro Cuore furono fatti saltare in aria 40 tralicci delle linee ad alta tensione; 37 furono totalmente distrutti, gli altri 3 vennero danneggiati.
L’enorme risonanza della Notte dei Fuochi e degli altri attentati dei giorni successivi catapultò l’irrisolta questione sudtirolese al centro dell’attenzione internazionale.






