Un fortepiano viennese da San Michele a Cles

È uno strumento di costruzione viennese databile intorno al 1780 fabbricato in legno di abete impiallacciato con ciliegio quello che il Museo etnografico di San Michele ha prestato agli organizzatori de “I sensi della musica. Storie e racconti di suoni e strumenti musicali”, la mostra multisensoriale che indaga la musica e le sue influenze. L’iniziativa, uno spazio di approfondimento sull’influenza che la musica ha sulla vita delle persone, inaugurata sabato 3 giugno ed aperta fino al 3 settembre
Lo strumento – un fortepiano – illustra, nel materiale promozionale pubblicato dall’ente organizzatore, il Comune di Cles, la sezione dedicata all’udito. Accordato appositamente per l’iniziativa dal Laboratorio Carrara di Giorgio Carrara con sede a Rumo, ha un coperchio apribile in 4 settori, in ciliegio massiccio con pannellature ed è stato accordato
La tastiera del fortepiano è estraibile e conta 61 note dal FA 1 al FA 6, è montata su telaio in abete con modiglioni in ciliegio; i tasti diatonici sono rivestiti con ebano, i cromatici con osso. Al centro del frontale, sopra la tastiera, c’è una cornice ovale in ottone e, al fianco sono riconoscibili due raffigurazioni con tre personaggi, ciascuna alternate a quattro rosette in ottone. Nella raffigurazione di destra due figure femminili allegoriche rappresentano la pittura e, probabilmente, la poesia: tra la prima, seduta davanti a un cavalletto con un quadro ovale, e la seconda, in piedi con fogli e penna d’oca in mano, è raffigurata al centro una donna colta nel momento in cui si spoglia e tiene ancora la veste sopra il capo.






