von mas 04.05.2023 08:30 Uhr

Tradizioni: 4 maggio, San Floriano

Con Roberto Bazzanella, alla ri-scoperta di tradizioni, usanze, credenze popolari del Tirolo.

San Floriano - statua lignea risalente al 15P sec - Schlossmuseum Linz - Foto M.Sartori / UT24

San Floriano e le nostre valli...

Nelle valli dell’Avisio San Floriano è il patrono titolare della chiesa di Valfloriana, fin dall’alto medioevo. Qui convergevano le processioni devozionali degli „Arimanni“, i militi longobardi, della vallata fiemmese.
Questi cammini devozionali proseguirono per tutti i secoli fino all’età contemporanea, nel novecento: il 4 maggio la chiesa di San Floriano di Casatta era stracolma di genti di Montesover, col loro fiore rosso appuntato alla giacca e la „brochéta“, l’orecchino tradizionale maschile, quelli di Sover, di Piscine, delle frazioni di Valfloriana, nonché di Capriana e di Anterivo/Altrei, localmente „Nantario“ o „Nantarù“, unica comunità tedescofona della vallata avisiana sopravvissuta dopo la scomparsa della lingua tedesca nei masi alti di Grumes/Gromais, a „MAganza“ di Valfloriana e nei masi alti di Sover.

La tradizione familiare

Nel giorno di san Floriano alla sera si accende un piccolo fuocherello fuori dalla casa, nel campo o nel giardino o orto, alla sera, il quale, quando le fiamme sono abbastanza considerevoli, deve essere subito spento con un bicchiere d’acqua dal capofamiglia, che, al termine del piccolo rito, spiega i pericoli che può causare il fuoco, e racconta la storia di San Floriano, patrono contro gli incendi e patrono dei Vigili del Fuoco dell’antica regione tirolese.

San Floriano, patrono dei "Pompieri"

San Floriano è uno dei santi più popolari nelle valli dolomitiche, in Austria e in Baviera. E’ uno dei 14 santi “per tutte le necessità”, viene considerato il protettore di birrai, spazzacamini, saponai, giardinieri e vasai, ma in modo particolare come protettore dei pericoli dell’acqua e del fuoco e quindi patrono dei pompieri.
Sulla sua vita si sono sviluppate varie leggende, ma pare comunque certo che sia nato nei pressi di Vindobona, l’attuale Vienna, battezzato, ed educato cristianamente. Da giovane si dedicò alla carriera militare e divenne ufficiale. Quando Diocleziano avviò la persecuzione contro i cristiani, Floriano intervenne in favore di molti soldati, tanto che venne poi arrestato anche lui, torturato, e, con una pietra al collo, gettato nel fiume Enns, nell’attuale Oberösterreich.
Viene rappresentato di solito su dipinti e affreschi come un soldato romano con corazza e elmo, con in mano una bandiera o una lancia, oppure mentre versa dell’acqua con una brocca su una casa in fiamme: questa ultima immagine è dovuta al suo legame con la Polonia e con Cracovia, nel medioevo infatti il Papa inviò a Cracovia reliquie di uno dei più importanti santi della chiesa, San Floriano, che sarebbe divenuto patrono della Polonia. Quando infuriò un grande incendio della città, si vide nel cielo la figura di San Floriano con un secchio d’acqua che versava sopra Cracovia domando l’incendio.
Da qui nasce la sua protezione contro gli incendi e il patronato su quelli che nell’ottocento saranno chiamati i “Pompieri” oggi “Vigili del Fuoco” e non manca nei territori della Mitteleuropa una sua statua o affresco alle caserme dei Pompieri Volontari.
Anche nell’auttuale Trentino egli è patrono dei Vigili del Fuoco, non Santa Barbara, patrona invece dei minatori, dei campanari e delle morti improvvise.
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