La Blutsonntag“ tragica di Franz Innerhofer e Giovanni Battista DaprÃ

Abbiamo raccontato in diverse occasioni gli accadimenti della „Blutsonntag“m la Domenica di Sangue, quando le squadracce fasciste attaccarono con estrema violenza il corteo della Bozner Messe, lasciandosi dietro numerosi feriti (tra cui uno gravissimo) e un morto.
Lo ha raccontato per la rubrica di UT24 Briciole di Memoria anche Luigi Sardi in occasione del centesimo anniversario della Blutsonntag ( UNA DOMENICA INTRISA DI SANGUE)
Oggi sul nostro portale è apparso un interessante articolo, estratto dall’ultimo libro di Helmuth Golowitsch „„An der Seite des Volkes. Südtirols Geistliche unter dem Faschismus 1918–1939“ – Dalla parte del popolo – la storia sudtirolese sotto il fascismo.
„I fascisti attaccarono i partecipanti al festoso corteo con mazze, pistole e bombe a mano. Quando il direttore scolastico Franz Innerhofer di Marling cercò di portare in salvo Hans Theiner, 8 anni, nell’ingresso di un edifico, un fascista gli sparò alla schiena e Innerhofer morì dissanguato. In totale ci furono 48 feriti, uno dei quali, il sarto Giovanni Battista Daprà di Schloss Ried, vicino a Bolzano, morì dopo grandissime sofferenze il 12 luglio 1921.“
Giovanni Battista Daprà , tirolese di lingua italiana, era nato a Ziano di Fiemme.  Abbiamo già raccontato la sua vita e soprattutto la sua morte qui su UT24, ricordando la seconda vittima di quella giornata di sangue e violenza fascista (GIOVANNI BATTISTA DAPRA‘ LA VITTIMA DIMENTICATA )
Ecco ora il „santino“ di morte di Daprà , pubblicato da Golowitsch nel suo libro: molto coraggiosamente (considerati i tempi, in cui per una cosa del genere si potevano passare guai seri, fra manganelli e olio di ricino) nel testo dello „Sterbebild“ si scrive chiaramente che Daprà fu „ferito dai fascisti“ e che morì per le conseguenze della loro violenza.






