von fpm 09.04.2023 13:00 Uhr

Fürstbistum Trient, il Principato Vescovile di Trento

Nonostante alcuni dibattiti storici, si può datare la nascita del Fürstbistum Trient, Principato Vescovile di Trento, 1019 anni fa, il 09 aprile 1004

Alla morte dell’imperatore Ottone III nel 1002, il successore Enrico II dovette impegnarsi per contrastare il tentativo italico di riconquistare la propria autonomia con l’elezione alla dignità regale di Arduino marchese d’Ivrea in una Dieta riunita a Pavia. Dapprima Enrico inviò poche forze che scendendo dalla Valsugana tentarono di prendere alle spalle Arduino attestato tra Verona e Trento. Enrico II durante la sua permanenza a Trento costituisce il Principato, affidato all’autorità del vescovo, direttamente soggetto all’Impero, con piena autonomia di governo e pari dignità rispetto agli altri principi territoriali.

Il ruolo politico dei vescovi della regione di incontro e di comunicazione tra Nord e Sud delle Alpi apparve di vitale importanza ai sovrani tedeschi della “renovatio imperii” sassone e salica. Si trattò dunque di collegare questi vescovi e il loro territorio col re e col regno. Tale promozione politica e istituzionale dei vescovi di Trento venne dunque definitivamente consacrata il 9 aprile 1004 dall’imperatore Enrico II il Santo (1002-1024).

Consacrazione confermata il 31 maggio e 1 giugno 1027 da Corrado II il Salico (1024-1039), successore di Enrico, che costituisce il vescovo di Trento principe diretto del territorio tridentino entro confini che comprendevano gran parte dell’attuale Südtirol, ma non Primiero e la Valsugana orientale (date alla contea vescovile di Feltre) e Fassa (data al vescovo bressinense). Un lunghissimo significativo periodo, ricco di luci e di ombre, si apre ora per la storia trentina, otto secoli di autonomia e di lotte per difenderla destinati a chiudersi con la bufera napoleonica.

Il periodo più florido per il principato fu quello del vescovo Federico di Vanga (1207-1218) che consolidò il potere civile, incrementò l’agricoltura e lo sfruttamento sistematico delle miniere (è celebre lo Statuto minerario), ampliò e ornò la cattedrale, celebrò un sinodo diocesano, e riorganizzò la registrazione dei documenti (Codex Vangianus).

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