Gli intrighi dell’ambasciata italiana a Wien

In una conferenza stampa, tenutasi stamattina a Bolzano, ed in un comunicato, la Süd-Tiroler Freiheit denuncia i reiterrati tentativi della diplomazia italiana – per nulla diplomatici, anzi, intimitadori e oltre i limiti della legalità – di influenzare la politica austriaca nei confronti del Sudtirolo.
Presenti i consiglieri provinciali Sven Knoll e Myriam Atz-Tammerle, l’ex consigliera provinciale Eva Klotz e l’ex deputato al parlamento austriaco nonchè referente per il Südtirol nella FPÖ, Werner Neubauer, che hanno illustrato come, in diverse e reiterate situazioni, la politica e la diplomazia italiane abbiamo assunto comportamenti del tutto inaccettabili.
Knoll ha esordito spiegando che consiglieri provniciali sudtirolesi si recheranno a Wien mercoledì, per incontrare nei giorni successivi  la sottocommissione parlamentare per il Südtirol. All’ultimo momento è pervenuto un invito dell’ambasciata italiana a Vienna, che sollceita un incontro per il mercoledì sera con i portavoce dei gruppi consiliari in vista dei colloqui politici.
„Ovviamente, questo per chiarire che l’interlocutore dei consiglieri sudtirolesi a Vienna deve essere l’ambasciata italiana e non il Parlamento austriaco„, ha detto Knoll, che si è anche chiesto perché l’ambasciatore fosse a conoscenza del viaggio. Ad una specifica richiesta di chiarimenti in merito, l’amministrazione della Provincia di Bolzano ha dicharato che le autorità italiane vogliono sempre esseri informate se e quando i consiglieri sudtirolesi si recano a Vienna per colloqui politici.
Continaundo nell’illustrazione della questione, sono state citate due lettere dell’ambasciata italiana – che sono a disposizione della Süd-Tiroler Freiheit – in cui si chiede ai parlamentari austriaci di non ancorare in nessun caso nella Costituzione la funzione di tutela dell’Austria nei confronti del Südtirol. La funzione di tutela austriaca viene addirittura definita anacronistica e come „ingerenza negli affari interni italiani“. Una simile iniziativa sarebbe vista dall’Italia come una „provocazione“ che potrebbe addirittura avere ripercussioni a livello di Unione Europea.  Inoltre, òlìambasciata italiana a Vienna è intervenuta massicciamente contro la concessione della doppia cittadinanza ai sudtirolesi, minacciando di inasprire le relazioni bilaterali.
Da anni l’Italia guarda con disappunto alle missioni „all’estero“ delle delegazioni consiliari sudtirolesi, si è detto ancora nel comunicato,  ritenendo che queste – senza la presenza dell’ambasciatore itliano – possano incontrare solo omologhi consiglieri provinciali e non i rappresentatni parlamentari. Per esempio, quando durante la passata legislatura, il Consiglio Provinciale sudtirolese si è recato in Slovenia, l’ambasciatore italiano si è intromesso ed ha insistito per essere presente durante i dibattiti con i parlamentari sloveni. Si è persino arrivati al punto che ha voluto esere lui in qualità di ambasciatore (e non i consiglieri sudtirolesi) ad illustrare ai parlamentari sloveni la „magnanima“ autonomia che l’Italia concede ai sudtirolesi. Ha anche insistito affinché la traduzione simultanea non fosse tedesco / sloveno, ma esclusivamente da e verso la lingua italiana, dato che i sudtirolesi erano cittadini italiani.
In questo contesto, Werner Neubauer ha ricordato una vicenda scandalosa avvenuta nel 2009, ritendo che l’approccio dello Stato italiano sia evidentemente sistematico, in quato la questione sudtirolese continua ad essere considerata un  affare interno italiano. Il 30 novembre 2009 al Parlamento austriaco ci fu un incontro tra l’ambasciatore italiano a Vienna e Werner Neubauer. L’ambasciatore aveva espressamente richiesto che il colloquio avvenisse in Parlamento, e non negli uffici dell’ambasciata e non in un altro luogo. All’ex membro del Consiglio nazionale fu presentato un elenco di richieste che Neubauer confutò, informando l’ambasciatore che non si sarebbe discostato dalle sue posizioni politiche verso il Südtirol. A ciò seguì un’offerta immorale da parte dell’ambasciatore: Neubauer avrebbe dovuto dimettersi dal Parlamento e non occuparsi più della questione sudtirolese, anche se questo avrebbe potuto „costare qualcosa“ allo Stato italiano. In concreto, si trattava di una somma di un milione e mezzo di euro. Ma Neubauer rifiutò risolutamente e pochi giorni dopo inviò una nota ufficiale di protesta all’ambasciata italiana a Vienna. Già ai tempi la vicenda era stata resa nota, ma a quanto pare senza suscitare particolare interesse nella stampa o nelle istituzioni.
Eva Klotz nel suo intervento ha passato in rassegna i numerosi viaggi compiuti in stati e province quando era ancora deputata, dicendo di non ricordare particolari problemi con l’Ambasciata italiana di allora. Tuttavia ha constatato come l’Italia eserciti regolarmente pressioni su coloro che, in Austria, si interessano e si impegnano per la questione sudtirolese.
In conclusone, la Süd-Tiroler Freiheit ritiene che queste vicende siano uno scandalo diplomatico e una grave ingerenza dell’ambasciata italiana nella politica sudtirolese,  che non può essere tollerata. Ci si chiede che razza di stato dimostri di essere l’Italia, se tenta di corrompere parlamentari austriaci per danneggiare il Südtirol.






