“La Giunta provinciale ignora il grido di allarme del volontariato”
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Sven Knoll non condivide assolutamente le affermazioni della giunta provinciale secondo la quale le nuove norme italiane per le associazioni di volontariato non hanno nulla a che vedere con la nostra autonomia.
“È spaventoso vedere l’indifferenza e la passività con cui l’erosione dell’autonomia viene accettata, addirittura ignorata dal governo provinciale – afferma Knoll –  Il Presidente della Provincia assesta un vero schiaffo a tutti i volontari quando, attraverso i media, afferma che se le associazioni di volontariato non gradiscono le nuove regole, semplicemente non devono iscriversi agli elenchi  nazionali delle associazioni di volontariato previsto dalli legge italiana. L’iscrizione a questo registro è il prerequisito per molte associazioni per poter operare economicamente.
Le associazioni non sono imprese commerciali e non devono quindi essere trattate come tali. Le associazioni non operano per massimizzare i profitti, ma le loro minime attività  “commerciali” (una festa, un ballo, uno stand enogastronomico e simili) sono necessarie per coprire i costi di esistenza e di gestione. Se queste attività vengono rese impossibilo o se l’impegno burocratico si appesantisce ulteriormente, la conseguenza sarà che le associazioni cesseranno di operare.
Il Presidente e la Giunta provinciale sanno tutto questo, quindi è assolutamente riprovevole e ingiusto scaricare la responsabilità sulle associazioni e le federazioni fingendo di non aver capito il senso della riforma statale del terzo settore.
Non iscriversi all’elenco nazionale delle associazioni di volontariato non è certo una soluzione, perché l’iscrizione a questo registro è già un prerequisito per ottenere – per esempio – l’uso di una sala per un evento pubblico.
Le associazioni ed i gruppi di volontariato hanno dichiarato chiaramente di volere una regolamentazione locale autonoma con un proprio registro provinciale. Anche perchè non è lo Stato italiano ma la Provincia autonoma di Bolzano a stabilire i requisiti per l’iscrizione a questo registro e ad effettuare i relativi controlli. Le associazioni sudtirolesi devono poter operare in piena tranquillità e non essere assoggettate al controllo romano– conclude Knoll.
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