von mas 19.03.2023 11:00 Uhr

“La Giunta provinciale ignora il grido di allarme del volontariato”

Le associazioni locali devono poter operare in piena tranquillità e non essere assoggettate al controllo romana – dichiara il consigliere  della Süd-Tiroler Freiheti Sven Knoll

Sven Knoll non condivide assolutamente le affermazioni della giunta provinciale secondo la quale  le nuove norme italiane per le associazioni di volontariato non hanno nulla a che vedere con la  nostra autonomia.

“È spaventoso vedere l’indifferenza e la passività con cui l’erosione dell’autonomia viene accettata, addirittura ignorata dal governo provinciale – afferma Knoll –   Il Presidente della Provincia assesta un vero  schiaffo a tutti i volontari quando, attraverso i media, afferma che se le associazioni di volontariato non gradiscono le nuove regole, semplicemente non devono  iscriversi agli elenchi  nazionali delle  associazioni di volontariato previsto dalli legge italiana.  L’iscrizione a questo registro è il prerequisito per molte associazioni per poter operare economicamente.

Le associazioni non sono imprese commerciali e non devono quindi essere trattate come tali. Le associazioni non operano per massimizzare i profitti, ma le loro minime attività  “commerciali”  (una festa, un ballo, uno stand enogastronomico e simili) sono necessarie per coprire i costi di esistenza e di  gestione. Se queste attività vengono rese impossibilo o se  l’impegno burocratico si appesantisce ulteriormente, la conseguenza sarà che le associazioni cesseranno di operare.

Il Presidente e la Giunta provinciale sanno tutto questo, quindi è assolutamente riprovevole e ingiusto scaricare la responsabilità sulle associazioni e le federazioni fingendo di non aver capito il senso della riforma statale del terzo settore.

 

Non iscriversi all’elenco nazionale delle associazioni di volontariato non è certo una soluzione, perché l’iscrizione a questo registro è  già un prerequisito per ottenere – per esempio – l’uso di una sala per un evento pubblico.

Le associazioni  ed i gruppi di volontariato hanno dichiarato chiaramente di volere una regolamentazione locale autonoma con un proprio registro provinciale. Anche perchè  non è lo Stato italiano ma la Provincia autonoma di Bolzano a stabilire i requisiti per l’iscrizione a questo registro e ad effettuare i relativi controlli. Le associazioni sudtirolesi devono poter operare in piena tranquillità e non essere assoggettate al controllo romano– conclude Knoll.

 

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