Favero, Cadorna e la libertà di opinione

Il Südtiroler Heimatbund esprime piena solidarietà a Michele Favero, segretario del movimento  Indipendenza Veneta. Favero aveva criticato aspramente il generale Luigi Cadorna,  accusandolo di aver  consegnato  a morte certa decine di migliaia di  connazionali, mandandoli all’attacco senza coperture.

Già David Stevenson, professore di storia internazionale alla London School of Economis and Political Science, aveva descritto Cadorna come „uno dei comandanti più insensibili e incompetenti della Prima guerra mondiale“ (Wikipedia). Il generale fu poi un sostenitore del  fascismo.

Un discendente del generale non aveva gradito le dichiarazioni dell’indipendentista veneto,  accusandolo di diffamazione. Il giudice penale aveva archiviato l’accusa, affermando che le dichiarazioni di Favero, sebbene pesanti, rientravano nel diritto alla libertà di espressione.

Di parere diverso il giudice che ha seguito il procedimento civile per la richiesta di danni presso il tribunale di Padova.  Favero è stato condannato a pagare 10.000 euro più le spese processuali. La sentenza è immediatamente esecutiva e lascia Favero e la sua famiglia in gravi difficoltà economiche, considerando che il procedimento giudiziario è già costato al padre di famiglia più di 27.000 euro.

Il Südtiroler Heimatbund ritiene incomprensibile che una persona possa essere condannata soltanto per aver espresso la propria opinione su di un personaggio storico. Il diritto alla libertà di espressione è un diritto umano e un pilastro della democrazia.

A tale proposito, il SHB ricorda i numerosi processi per diffamazione avviati dopo il 1945, attraverso quali la democratica Italia  voleva mettere a tacere i sudtirolesi.

Il Südtiroler Heimatbund  ha quindi deciso di sostenere Michele Favero nella sua lotta per la libertà di espressione  – dichiara  l’Obmann Roland Lang – con una donazione di 1.000 euro sul suo conto di solidarietà.