Briciole di Memoria: La consacrazione dell’Ossario di Castel Dante
«Oggi si compie un percorso culturale e storico che è entrato nel comune sentire della popolazione trentina Istituire una giornata per ricordare le vittime militari e civili che quella guerra mondiale, combattuta sull’uscio di casa, provocò in questo territorio è un passaggio significativo; farlo poi nel momento in cui il Trentino si prepara ad accogliere l’Adunata è un percorso virtuoso, che consegna alle generazioni future il senso con cui abbiamo costruito questo percorso, condiviso, che è quello di promuovere la pace.» dichiarava l’allora presidente della Provincia di Trento Rossi, in occasione della presentazione della legge 11/2017, che istituiva appunta la giornata della moemoria e stabiliva di „realizzare presso ii Sacrario Militare di Castel Dante a Rovereto il Memoriale dei caduti trentini della Grande Guerra“Â
Una localizzazione che non ci ha mai visto d’accordo ma che non pare destinata a variare. Ma un conto è preservare la memoria e condivierla, promovendo la pace. Un altro è annacquare la memoria, confonderla, quindi di fatto annullarla. Perchè se si perde la memoria, si perdono le radici e l’identità , parola questa ulitimamente su tutte le bocche o quasi. Partiamo proprio da Castel Dante, per andare alla ricerca di Briciole di Momoria… condivisa o annacquata?
Trento, 4 novembre
Questa mttina, con rito solenne, ha avuto luogo la consacrazione del nuovo monumentale Ossario di Castel Dante, che raccoglie 10.000 sakme di eroici soldati caduti per a redenzione di Trento. Prossimamente vi saranno trasferiti anche i resti gloriosi dei martiri Fabio Filzi e Daminao Chiesa, Â che ora riposano nel cimitero di San Marco in Rovereto.
Alla cerimonia hanno assistito il prefetto,  il federale,  tutte le autorità , le madri dei martiri Filzi e  Chiesa, rappresentanze delle forze armate e delle associazioni combattentistiche con vessilli e gagliardetti Erano pure presenti al completo le Camicie Nere e  le organizzazioni giovanili del partito di Rovereto e dei paesi della Valle Lagarina.
L’Arcivescovo monsignor Endrici ha celebrato una messa in suffragio dei caduti ed  ha quindi proceduto alla consacrazione dell’Ossrio che sarà inaugurato in forma solenne dal Re – Imperatore nella prossima primavera
Il monumentale ossario di Castel Dante sorge presso Rovereto sulla cima di uno sperone roccioso che domina i campi di battaglia della valle Lagarina, dal Monte Baldo al Biaena, dal Coni Zugna al Passo Buole  le Termopili d’Italia. Alla scelta di questa posizione non è stato estraneo il concetto di collegare il ricordo di Dante che secondo la leggenda qui avrebbe ascoltato durante suoi i suoi viaggi nelle terre degli scaligeri,  alla gloria dei nostri caduti che coronarono con le loro gesta eroiche quella unità della Patria che fu il sogno e il vaticinio del grande poeta
Il nome di Castel Dante è anche legato alle pagine eroiche della nostra guerra. A poca distanza dal luogo dove ora sorge l’Ossario incominciò il suo glorioso calvario, avviandosi all’olocausto del Buon Consiglio, il martire giovinetto Damiano Chiesa, fucilato dal nemico nella lugubre fossa della Cervara. E la collina stessa fu conquistata per il sacrificio di un altro volontario trentino, Federico Guella di Bezzecca, Medaglia d’Oro, colpito a morte mentre guidava i suoi uomini all’assalto, incitandoli con l’esempio anche quando le ferite gli straziavano il corpo.  Una terza Medaglia d’Oro trentina, Giuseppe Degol, umile legionario da anni emigrato in Australia e accorso al primo grido di guerra, suggellava qui con il suo sangue l’inesausta passione di Patria.
L’opera monumentale è stata costruita su progetto dell’architetto prof. Fernando Braccianti, della R, Accademia di Belle Arti di Bologna ed è costata quasi due milioni di lire. Essa raccoglie 6200 salme identificate e oltre tremila salme ignote che prima erano sparse in 150 cimiteri di montagna. Ne.lla cappella campeggiano l’ara romana e due grandi urne nelle quali saranno deposte le salme gloriose dei martiri Fabio Filzi e Damiano Chiesa.
