von mas 03.09.2022 18:30 Uhr

Un libro al mese: Georg Klotz, una vita per l’unità del Tirolo – 1

“I mediocri non raggiungeranno mai né la libertà né il Regno dei Cieli”. La vita, gli ideali, le battaglie, la morte del Freiheitskämpfer raccontati da sua figlia, Eva Klotz.   Oggi ne proponiamo un primo stralcio: “La storia della sua vita è profondamente intrecciata col destino della Terra tirolese”

Ottobre 2001 – Da giorni c’è un bel tempo autunnale, un cielo senza nuvole come non accadeva più da settimane.  Le previsioni del tempo promettono ancora belle giornate. Riuscirò finalmente nel mio intento? Parecchie volte ci ho provato e ho dovuto fare ritorno. Questa volta devo riuscire…  Poichè non conosco il percorso e non sono pratica delle malghe di altura in fondo alla valle, cerco un accompagnatore nella cerchia familiare. Mi accompagna mio nipote Alexander, che ha un paio di giorni di permesso dal servizio militare.

Partiamo presto, cammniamo per una buona ora all’omra del primo ponte della strada per il passo Timmelsjoch fino alla malga Timmelshalm. Dopo un’ulteriore ora di cammino arriviamo al grande lago Schwarzsee, che giache tra le propaggini dei ghiacciai della Stubaital.  La vicina cima ghiacciata, deta Botzer, offre una vista panoramica che ripaga dalla fatica.  La nostra meta però è il giocho Windachscharte, chiamato Schwarzscharte dagli abitanti della Val Passiria. Da qui si arriva al più vicino rifugio sul lato nordtirolese, in territorio austriaco, la Siegerlandhütte.

Qui mio padre Georg Klotz, il nonno di Alexander, nel settembre del 1964 si era messo in salvo da migliaia di inseguitori italiani, con le ultime forze e un proiettile nel petto, dopo una marcia di 42 ore. Non poteva muoversi liberamente come noi oggi. Ad ogni passo dovea essere pronto a qualsiasi sorpresa, dietro ogni altura poteva esserci una pattuglia di poliziotti o apparire un aereo da ricognizione. Lassù non c’è più alcuna protezione, nessun albero e nessun sasso dietro a cui nascondersi…

Un sentierostretto conduce fino a un ghiaione, diventa sempre più ripido, il sentiero attraverso i coni morenici sempre più stretto. Alexander ed io abbiamo il fiatone. Le ripide serpentine non finiscono mai

Ad ogni passo devo pensare a mio padre. Se già noi fatichiamo così, come sarà stato per lui dopo oltre 40 ore di marcia, già il secondo giorno e una notte intera, in un terreno quasi sempre erto, con emorragie, febbre e pensieri dolorosi. Era scampato a malapena alla morte e aveva dovuto abbandonare il suo amico Luis Amplatz morto nella baita. Ed anche la propria salvezza non era ancora sicura. Con le ultime forze si era trascinato fino alla Windachscharte, al confine in mezzo al Tirolo, tra gli stati Italia e Austria. Da qui doveva camminare ancora tre quarti d’ora fino alla Siegerlandhütte.,,

Io penso agli strapazzi, al sollievo contemporaneamente all’angosciante tristezza di mio padre 38 anni fa. Sollievo, perchè non poteva più essere catturato dagli italiani, una profonda tristezza perchè doveva andare in esilio da solo, lontano dalla famiglia e dalla Heimat…

Adesso posso capire di quanta forza di volontà egli disponeva e aveva bisogno.  Se qualcuno si assume tali strapazzi e pericoli deve essere profondamente convinto della cosa per cui fa tutto questo! Quanto facile avrebbe potuto essere la sua vita a casa a Walten. Avrebbe avuto la sua esistenza  sicura come fabbro e proprietario di una segheria.

Che cosa spinse quest’uomo in questa lotta impari, in una tale situazione, perseguitato da un intero potere statale, braccato da un intero esercito e temuto in tutta Italia!

La storia della sua vita è profondamente intrecciata col destino della Terra tirolese nel secolo scorso, con la privazione dei diritti del popolo a sud del Brennero imputabile alla dominazione straniera dell’Italia e con la resistenza contro l’oppressione e la colonizzazione italiana.  Per gli italinai Georg Klotz divenne negli anni Sessanta il simbolo del “Terrore”, per il suo popolo figura simbolica della lotta per la libertà, una lotta che pretendeva di mettere in gioco la vita all’ombra dei boschi, dei monti e della notte, e che fu caratterizzata da un orribile tradimento.

La biografia di Georg Klotz è stata scritta dalla figlia Eva, che non necessita certo di ulteriori presentazioni.  L’edizione in lingua italiana a cura di Effekt! è uscita nel 2012.  Il libro può essere acquistato in libreria,  richiesto direttamente  ALL’EDITORE EFFEKT GmbH ,     oppure – anche con dedica personalizzata –  alla PAGINA WEB DELLA SÃœDTIROLER FREIHEIT

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