von mas 04.06.2022 18:30 Uhr

Un libro al mese – Feuernacht, la Notte dei Fuochi 1

La Feuernacht, la Notte dei Fuochi, quella fra l’11 ed il 12 giugno 1961.  Il „Libro del Mese“  di giugno non poteva che essere  il volume redatto da Roland Lang, Obmann dell’Heimatbund, nella versione in lingua italiana,  In questo primo stralcio si narra di come  si è giunti alla Notte dei Fuochi del 1961

 

L’obiettivo del fascismo era quello di creare uno stato autoritario e centralistico, formato da una nazione unitaria ed omogenea. Tale visione non prevedeva la presenza di altri gruppi etnici.

L’obiettivo di trasformare i sudtirolesi in italiani venne perseguito anche tramite un’immigrazione massiccia, diretta e incentivata dallo Stato, per far sì che gli abitanti autoctoni non disposti ad assimilarsi diventassero una minoranza priva di diritti nella propria terra.

Nel secondo dopoguerra tale politica fu esercitata in maniera intensiva. Già nell’aprile 1954 Mario Paulucci, console generale italiano a Innsbruck, aveva indicato in una memoria segreta destinata al governo, la via da seguire per italianizzare definitivamente il Sudtirolo mediante la cosiddetta “politica del 51%”. Per ottenere al più presto una provincia a maggioranza italiana, sarebbe stata necessaria un’ulteriore industrializzazione del Sudtirolo allo scopo di creare nuovi posti di lavoro da destinare agli immigrati italiani. Il Governo italiano seguì esattamente tale programma.

Secondo i censimenti tenutisi in Sudtirolo, nel 1900 la percentuale degli abitanti italiani era pari al 4,1%. Nel 1921 tale percentuale era già salita all’11,4% e nel 1961 era arrivata al 34,3%. Era facilmente prevedibile che, con la perdurante immigrazione incontrastata dal sud, attorno al 1970-1971 si sarebbe superata la soglia del 50%. Allora  tedeschi e ladini sarebbero stati ridotti ad essere, nella propria terra,  una minoranza presumibilmente priva di diritti.

Il “Kulturkampf” – La battaglia culturale di Roma contro i sudtirolesi

Il tedesco usato soltanto come “lingua sussidiaria” nei rapporti con gli uffici pubblici – Carenza di bilinguismo presso gli organi giudiziari – Divieto di iscrizioni monolingui tedesche – Mantenimento dei toponimi fascisti inventati di sana pianta – Italianizzazione delle scuole materne – Nessuna competenza sul proprio sistema scolastico – Abuso dell’insegnamento scolastico ai fini dell’italianizzazione – Censura delle rappresentazioni teatrali.

 

La giustizia usata come arma politica

In Sudtirolo si svolsero numerosi processi politici nei quali i Procuratori della Repubblica erano ex-fascisti.  Una costante fu l’applicazione dei paragrafi politici del vecchio codice penale fascista, che prevedevano pene eccezionalmente pesanti per i seguenti reati: attività diretta a distruggere o deprimere il sentimento nazionale – vilipendio alla nazione italiana, alla bandiera o ad altro emblema dello Stato – attentato contro l’unità dello Stato.

1961: Imminente una legge sulla revoca della cittadinanza

Il 27 aprile 1961 il Senato italiano approvò  a grande maggioranza una proposta di modifica alla legge sulla cittadinanza, presentata da alcuni senatori della Democrazia Cristiana. La proposta riguardava la  “Revoca della cittadinanza a cittadini italiani che svolgano attività incompatibili con i doveri di fedeltà alla Repubblica e alle sue istituzioni”.  Questa modifica alla legge  avrebbe consentito, per via amministrativa, di  revocare la cittadinanza ai sudtirolesi ex-optanti per la Germania, in pratica alla stragrande maggioranza della popolazione adulta di lingua tedesca e ladina. Mancò soltanto l’approvazione da parte della Camera dei Deputati.

Il popolo sudtirolese aveva già dimostrato la propria indole nel 1809. E anche se ridotto alla disperazione, nemmeno nel 1961 era disposto a rinunciare alla propria identità. La Notte dei Fuochi lo avrebbe dimostrato.

 

 

I libri „Feuernacht“ e „La Notte dei Fuochi“ sono ancora disponibili.  Chi non lo trovasse in libreria può richiederlo direttamente al Südtiroler Heimatbund, inviando una EMail a roland.lang@mail.de

Il volume è disponibile sia nella versione in lingua tedesca che in quella in lingua italiana.

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