von mas 21.05.2022 18:30 Uhr

Un libro al mese – Cesare Battisti, il Tirolo tradito 3°

Con Giuseppe Matuella, attraverso il primo dei sui libri su Battisti, iniziamo „un percorso nella storia della nostra Terra, da Heimat a Patria“. Oggi un terzo stralcio:  „Nel caso di Battisti, non si parla mai del suo operato di SPIA, o se vogliamo addolcire un po‘, di informatore al soldo dei Servizi italiani“

Tullio Marchetti.  notissimo personaggio che operò prima e durante la prima guerra mondiale nel servizio informazioni italiano in modo particolare ai danni del Tirolo , nel suo libro „Luci nel buio  – Trentino sconosciuto“ narra le vicende di persone coinvolte in operazioni di spionaggio,  definendole dei semplici innocui informatori cercando così di ripulirli dal ripugnante epiteto di spia.

Invece il professor Fiorio, importante personaggio irredento prima e  legionario trentina poi, scrive „è bene precisare da subito che per informatore non si deve intendere qui il mercenario che per lucro o vendetta raccoglie e trasmette notizie militari ma gari ad anno della propria patria strisciando fra gli opposti territori coi mezzi più svariati di travestimento e bazzicando più equivoci ambienti in cui purtroppo anche la dignità e l’onore possono abbrutirsi fino al tradimento. Ma e evidente essere tutto questo ben lontano dal nome di un uomo che già a vent’anni poneva a se stesso il proprio edo civile in questa massima austera per ideale …   Ecco che un Battisti informatore non è mai esistito se non nel quadro superiore del suo più elevato programma di vita e di fede nazionale.  Il Battisti informatore è stato una figura completa e coerente di uomo e di cittadino nell’interesse della sua Patria“.

Ammesso ed anche concesso che il Fiorio intendesse per „patria“ del Battisti l’Italia, che ci faceva investe e con incarico di parlamentare al Parlamento di Vienna?

Battisti era stato eletto con i voti dei cittadini tirolesi trentini nel 1911. I Trentino era parte integrante del Tirolo e  il Tirolo era interamente territorio austriaco. Per cui il Battisti, dichiarando sua patria l’Italia, ricoprirà indegnamente quell’incarico e questo apre la strada a molti interrogativi sulla legittimità del suo operato e del suo operare

La prova molto pesante che sta a testimoniare come e da quando Battisti operasse a favore dell’Italia ela troviamo nella Rivista dei Carabinieri Reali dove il colonnello Santucci descrive l’incontro col Battisti nel 1906 :

„Ebbi la fortuna di conoscere Cesare Battisti.  Dopo qualche preliminare abboccamento ci capimmo intimamente ed ebbi il suo valido e incondizionato appoggio; a lui ricorsi nei momenti e nei casi più difficili e mai mi mancò il suo aiuto e il suo consiglio. Ricordo che una volta fui incaricato telegraficamente  di riportare i nomi di componenti una commissione di generali austriaci che partita da Vienna doveva doveva  recarsi nella zona di fortificazione degli altipiani di Lavarone e Folgaria; mi si chiedeva di raccogliere notizie su quelle ricognizioni. Dato il tempo ristrettissimo ricorsi a lui, Non so quali mezzi avesse adottato ma certo seppi molto di quanto mi era stato richiesto e mi fece avere anche una carta topografica importantissima fatta trafugare da un artista militare“

Ci sembrano dati sufficienti per affermare che già dal 1906, quindi ben 10 anni prima della sua cattura, Cesare Battisti era in contatto e operava molto concretamente con lo spionaggio italiano,

In conclusione viene da pensare che tutto il lavoro pulito di Cesare Battisti viene messo in dubbio da questo suo „lavoro nell’ombra“ in quanto una qualsiasi azione compiuta dal Battisti ufficiale era comunque sempre sotto l’ombra del Battisti informatore che camminava a fianco; un binomio indissolubile.

Durante il processo che subì a Trento dopo la sua cattura, Cesare Battisti ammise con la ormai nota dichiarazione di colpevolezza tutta una serie di reati da lui commessi ai danni dell’Impero; „Ammetto inoltre di aver svolto, sia anteriormente che posteriormente allo scoppio della guerra con l’Italia, in tutti i modi – a voce, per iscritto e con stampati –  la più intensa propaganda per la causa dell’Italia e per l’annessione a quest’ultima dei territori italiani dell’Austria“

Ci troviamo di fronte a un soggetto che, pur con tutta la nobiltà d’animo che gli si può concedere, si è comportato in modo molto discutibile quanto per affermare le proprie idee, per giuste queste possano essere state, ha coinvolto in situazioni pesantemente negative – sempre violando la legge per fini i suoi personali,-  tutta una popolazione che in stragrande maggioranza non ne voleva sapere delle sue idee irredentiste.

Quel coinvolgimento è costato a questa popolazione sofferenza senza fine, deportazioni, morte, distruzioni, fattori che vanno a coinvolgere pesantemente dal punto di vista della responsabilità Cesare Battisti.

Chi vuole acquistare „Cesare Battisti – Il Tirolo tradito“ e non  riesce a trovarlo in libreria, può rivolgersi alla casa editrice Publistampa Arti Grafiche di Pergine Valsugana, oppure direttamente all’autore Giuseppe Matuella (anche contattandolo via mail: giuseppe.matuella@gmail.com)

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite