Storo, tornano i „Batedur de bore“

Per le strade del centro storico, chiuse fra antiche case e avvolti, ieri sera sono risuonati i colpi secchi dei martelli. Dopo due anni di sospensione, la tradizionale e suggestiva Via Crucis è tornata a percorrere le vie della parte più antica del paese, raccolte fra la chiesa ed il municipio.
Alla luce fioca di centinaia di candele, delle lanterne, dei particolarissimi lumini ricavati dal guscio delle lumache, decine e decine di fedeli hanno ascoltato le parole del celebrante, le letture, le preghiere ed i canti, scoprendo, una dopo l’altra, le raffigurazioni „viventi“ delle Stazioni della Via Crucis.
Il Venerdì Santo le campane sono mute. E se in val di Fassa risuonano le Batoles, a Storo a segnare il tempo della Passione di Cristo sono il canto delle racole ed i colpi di martello sul ferro dei chiodi e sul legno delle bore, i lunghi tronchi di legno che vengono portati da alcune dozzine di uomini, che li „suonano“ a colpi di mazzuolo.
E‘ stata una processione solenne e suggestiva, capace di mescolare e fondere, unendole, la fede profonda, le tradizione antica e tanti spunti attuali su cui riflettere. In attesa di una Pasqua di Resurrezione, ma anche di Rinnovamento e soprattutto di Pace.






