von Vanessa Pacher 24.03.2022 11:45 Uhr

Voci di montagna – Le streghe dello Sciliar

Riunioni di streghe nello Sciliar, tra rocce e misteri

Tradizione, dal verbo latino tradĕre, ossia consegnare, tramandare. Da secoli generazioni si sono “tradite” il sapere, prima per via orale e poi per iscritto. Tradire il sapere, nasconde appunto quel significato sinistro di tramandare in forma oscura, avvolgendo in forma ermetica la realtà, ammantandola di fascinoso enigma e mistero. Tutto questo caratterizza appunto la leggenda, in cui il quadro reale della vita viene dipinto con i colori favolistici della fantasia, consegnando ai posteri l’opera di un popolo che ha racchiuso in essa la sua storia e i suoi saperi.

Il territorio della montagna da sempre, negli antri delle sue grotte, nei fitti boschi delle sue vallate, nelle strette vie dei suoi paesi inerpicati sulle alture più recondite, offre a chi la popola e a chi la visita il suono di voci indefinite di storie lontane, di inumane esperienze e sovrumane avventure, dove l’irreale si confonde con la verità di popoli che nelle loro leggende mantengono viva la loro essenza.

Lo Sciliar è un suggestivo massiccio montuoso, considerato il simbolo del Sudtirolo. Intriso di miti e leggende è da sempre considerato luogo misterioso in cui vivano creature magiche e strani spiriti e, nel Medioevo, si pensava che lo Sciliar fosse un luogo d’incontro per streghe e diavoli.

Le Streghe dello Sciliar (Schlernhexen) si radunavano per scatenare forti temporali sullo Sciliar. Infatti, gli effetti più lampanti delle loro riunioni malefiche si possono rintracciare nei violenti e rumorosi temporali che spesso si abbattono sulla valle. Non è un caso che, ad alternare il fragore dei tuoni, ci siano i rintocchi delle campane di Castelrotto, udibili anche nei borghi limitrofi.

Ancora oggi, nei pressi della Bullaccia, si possono trovare i luoghi dove le streghe si riunivano e celebravano i propri riti: le panche delle streghe, ad esempio, sono formazioni rocciose che hanno la forma di poltrone. Una leggenda vuole che la strega più vecchia ed autorevole era solita sedersi su quelle panche per godere dello splendido panorama circostante.

 

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