Calice diVino – Cantina Toblino

Cantina Toblino nasce nel 1960 per valorizzare le uve conferite dai viticoltori della Valle dei Laghi e garantire loro una migliore rappresentanza e un maggior potere contrattuale. La cantina venne costruita a Piano Sarca, una zona facile da raggiungere da tutte le aree produttive della vallata.
Negli anni la cantina cresce e comincia ad affermarsi sul territorio, affiancata inizialmente da una tavola calda e, dal 2007, da Hosteria Toblino, un vero e proprio ristorante gourmet dove vengono proposte specialità della tradizione trentina in abbinamento alle grappe e ai vini della cantina.
La sostenibilità è un punto di forza della Cantina, così come la coltivazione naturale. Cantina Toblino, infatti, rappresenta quasi il 10% della superficie Bio della provincia di Trento, in un’armonia continua tra i soci-viticoltori ed i loro vigneti puntando a mantenere la fertilità del terreno e l’equilibrio tra le componenti biologiche ed organiche.
Quali vini vengono prodotti in questa realtà?
- i vini Classici comprendono sia bianchi che rossi, tipici della tradizione trentina, come lo Chardonnay o il Pinot Grigio, il Lagrein o il Rebo, la Schiava e molti altri;
- tre Trento Doc dal nome „Antares“, un Brut Millesimato, un Brut Nature Millesimato e un Rosé Brut Millesimato;
- le „Selezioni“ comprendono «L’Ora» Nosiola Selezione – Vigneti delle Dolomiti IGT prodotto esclusivamente dai vigneti meglio esposti e «eLimarò» Rosso – Vigneti delle Dolomiti IGT, selezione delle migliori uve prodotte dai vitigni Rebo a altri incroci Rigotti;
- Vènt, un progetto che racchiude i vini biologici della cantina, bianchi, rossi e bollicine;
- la „punta di diamante“ è il vino tradizionale della Valle dei Laghi, ovvero il Vino Santo, “Passito dei Passiti” prodotto dall’uva Nosiola, raccolta al culmine della maturazione e poi posta su graticci per un lento appassimento naturale, tra i più lunghi al mondo. Il mosto, dolcissimo, viene lasciato riposare dentro piccole botti in rovere e raggiunto un discreto contenuto alcolico, la fermentazione si arresta naturalmente, lasciando al vino un notevole residuo zuccherino.
Indimenticabile quest’ultimo, un „Calice DiVino“ Santo, profondamente legato ai venti che avvolgono questa valle, in un brindisi unito al dessert, che ben si sposa con il suo bouquet complesso ed elegante, dai sentori di frutta matura e miele di montagna.






