von mas 18.11.2021 06:45 Uhr

Briciole di Memoria: Los von Trient

La manifestazione a Schloss Sigmundskron  – di cui ieri ricorreva il 64° anniversario – nel racconto  del Corriere della Sera del giorno successivo. Un pezzo ricco di „sfumature“ da leggere con attenzione…

Foto: M.Sartori / UT24

„La faziosa manifestazione in Alto Adige –  Al raduno della SVP si chiede l’autonomia di Bolzano dalla Regione.

A Castel Firmiano, sopra uno sperone di roccia a cinque chilometri da Bolzano e dentro alle rovine di un castello disabitato, migliaia di altoatesini hanno partecipato ieri a un’adunata della SVP che solo all’ultimo momento non ha raggiunto il furore estremista che la propaganda anti-italiana si riprometteva di ottenere.

(…) Vestiti dei costumi regionali, il capo coperto da grandi cappelli gialli e verdi o da berretti alla Robin Hood... visti dal basso, abbarbicati alla roccia, facevano davvero l’effetto di una Vandea vociante e riunita per un  programma niente affatto tranquillo.  Anzi, ad un certo punto è stato distribuito un anonimo proclama, nel quale apertamente si dichiarava giunta l’ora della riscossa  e si leggevano frasi inqualificabili come „Altoatesini! L’ora del mezzogiorno sta per scoccare: armatevi per la lotta!“ Ma la preannunciata „Marcia su Bolzano“ non c’è stata. I cartelli con la scritta „Los von Rome“ sono stati prudentemente rimpiazzati con altri che dicevano „Los von Trente“.  Gli oratori dalla testa troppo calda sono stati allontanati dal presidente del partito Silvius Magnago, ex-ufficiale della Wehrmacht, il quale si era impegnato con la propria parola d’onore presso le autorità italiane a non suscitare torbidi (…)

  • Foto: Archivio BAS

E fra gli aspetti assurdi e amari di questa manifestazione, il primo che va sottolineato è proprio questo: che le masse di una minoranza etnica sono state così radicalizzate dalla propaganda politica da ritenere ingiusto ormai, il riunirsi „senza marciare“.

Ma veniamo al peggio, vale a dire alle ragioni che hanno consigliato i dirigenti della Volskpartei a trattenere, all’ultimo, questa „marcia su Bolzano“, ragioni che, si badi, son ben gravi.  Il presidente della SVP Magnago ha tenuto infatti a mantenere nella legalità la manifestazione per fare, la prima volta nella storia dei difficili rapporti fra il Governo italiano e l’Alto Adige, formale richiesta di distacco della Provincia di Bolzano dalla Regione autonoma. Il suo invito alla moderazione, seguito da un ben preciso impegno del Governo italiano ad aprire una discussione atta a „perfezionare“ l’accordo Gruber – De Gasperi  („Propongo al governo di sederci a tavolino subito  e di non alzarci finché le questioni non siano state tutte chiarite“) ha infatti preso una direzione ben più pericolosa di una qualsiasi manifestazione di piazza.  „Stiamo presentando – ha detto Magnago – un progetto di legge per la costituzione in Regione della provincia di Bolzano. Se l’Italia non ci ascolterà, ci rivolgeremo all’Austria e quindi alle assise internazionali“.

In questa richiesta di revisione dello statuto regionale che è legge costituzionale, egli ha palesato il reale scopo del raduno: che era di richiedere ufficialmente qualcosa che, essendo nettamente contro la Costituzione, il Governo italiano non potrà mai concedere; per potere quindi, in base al rifiuto italiano, avere la possibilità di spostare il problema e dargli un indirizzo violentemente anti-italiano e filo-austriaco.

  • Foto: Archivio Provincia di Bolzano

(…) Intorno al grande palco, nello spiazzo  erboso del castello, fra bandiere bianche e rosse e sotto una grande aquila tirolese,  l’adunata è cominciata alle 9.30 di ieri.  Interesserà sapere che mancavano i rappresentanti del clero altoatesino, non c’erano i personaggi più in vista della Bolzano filo-austriaca.  Lo stesso direttore del Dolomiten, l’on. dott. Ebner, non è stato segnalato.  La riunione con questo è apparsa chiaramente una mobilitazione di massa che doveva dare ancora più risalto all‘attacco incostituzionale della Volskpartei, senza compromettere i deputati altoatesini.

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