von Vanessa Pacher 02.10.2021 14:00 Uhr

Minoranze linguistiche, il progetto ECCA dà parola ai giovani

Ieri a Trento la conferenza conclusiva del progetto – capofila il Comun General de Fasha – che ha visto il coinvolgimento di un centinaio di giovani

Cinque regioni europee che ospitano le minoranze linguistiche, tre università, una ventina di scuole e oltre un centinaio di giovani coinvolti. Sono i numeri del progetto ECCA-European Charter Classroom Activities, l’iniziativa pilota, con capofila il Comun General de Fascia, avviata per sviluppare materiali didattici rivolti alla promozione delle lingue regionali e minoritarie.

Alla conferenza conclusiva, ospitata ieri dalla Provincia autonoma di Trento al Castello del Buonconsiglio, si è discusso del lavoro svolto e di come continuare. Creando, ad esempio – questa una delle proposte – sempre più materiali sui diritti linguistici delle minoranze e ampliando la rete di studenti, scuole e università coinvolte.

Il confronto si è dunque incentrato sul ruolo della formazione, fondamentale per trasmettere il patrimonio linguistico e culturale alle nuove generazioni.

Alla conferenza ospitata dalla Sala delle Marangonerie hanno partecipato anche il consigliere provinciale ladino nonchè vicepresidente del consiglio regionale Luca Gugliemi, l’attuale Procurador general del Comun de Fascia Giuseppe Detomas e la ex Procuradora senatrice Elena Testor.

Guglielmi ha ribadito l’importanza del progetto. „Vedo in questa iniziativa di respiro europeo una grande opportunità di aprire anche le nostre minoranze al confronto con la ricca diversità linguistico culturale europea. In ladino c’è un detto molto diffuso che recita: „Tegnon adum che la forza vegn dal grum“, che significa: „Rimaniamo tutti insieme che la forza viene dall’unità“ – ha dichiarato Guglielmi –  credo che questo motto si adatti molto bene alla realtà delle minoranze linguistiche. L’NPLD e anche il progetto ECCA che da esso si è sviluppato sono un esempio concreto che dimostra l’efficacia del lavoro di squadra. Ladini, Frisoni, Catalani, Friulani e Ungheresi di Romania hanno realizzato un progetto che, anche in tempi difficili come quello sanitario che stiamo vivendo, ha dato i suoi frutti e ha gettato le basi per potenziali sviluppi e nuove collaborazioni. Queste iniziative sono infatti fondamentali per fare rete e per instaurare nuovi rapporti che danno forza alle nostre regioni linguistiche. Abbiamo bisogno di aprirci e di confrontarci, di scambiare esperienze e buone pratiche.
Allo stesso modo il progetto ECCA che qui oggi si conclude ha permesso di creare contatti importanti fra partner NPLD, ma anche fra scuole di minoranza linguistica, sensibilizzando le nuove generazioni al tema dei diritti linguistici e al valore fondamentale e imprescindibile della Carta europea per le lingue regionali o minoritarie, che speriamo raggiunga presto la ratifica anche da parte dello Stato italiano – ha aggiunto Guglielmi, che ha concluso ringraziando – chi ha creduto in questo progetto e ne ha permesso lo sviluppo, ringrazio anche e soprattutto gli insegnanti e i ragazzi qui in sala, che avranno certamente molto da raccontarci.

Il dirigente del Dipartimento istruzione della Provincia Roberto Ceccato, è intervenuto per portare il messaggio dell’assessore provinciale a istruzione e giovani. L’autonomia stessa, ha precisato, trae fondamento dalla presenza in Trentino delle tre minoranze linguistiche, ladina, mòchena e cimbra. La Provincia ha dunque aderito convintamente a questa iniziativa, per dare valore alla ricchezza linguistica in modo originale e giovane, avendo la scuola come protagonista e in collaborazione con le altre comunità linguistiche.

Un approccio condiviso dagli stessi giovani. “Il ladino è stare assieme, condividere, partecipare, è parte di noi” è il messaggio che proviene dagli studenti fassani che hanno partecipato al contest video nell’ambito di Ecca: “Grazie al progetto Ecca è stata data finalmente la parola a noi ragazzi. Così si dà nuova linfa al patrimonio linguistico e si colgono nuove visioni”.

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