Sudtirolo e non Alto Adige

La maggioranza degli italiani contro i decreti toponomastici fascisti e per il "Sudtirolo".
L’otto agosto 1923 il decreto del prefetto Guadagnini proibiva le denominazioni Süd-Tirol, Deutschsüdtirol, Tirol, Tiroler ed altre derivazioni di uso comune. Il decreto applicava le disposizioni stabilite dal Gran Consiglio del Fascismo e contenute nel Regio Decreto „Provvedimenti per l’Alto Adige, intesi ad una azione ordinata, pronta ed efficace di assimilazione italiana“ del marzo 1923. Le sole denominazioni ammesse erano quelle di Alto Adige e Atesino, o le traduzioni in lingua tedesca Oberetsch und Etschländer.
Il Südtiroler Heimatbund coglie l’occasione di questo anniversario per pubblicare i risultati di una recente indagine sulla toponomastica sudtirolese.
L’istituto italiano di sondaggi d’opinione „Demetra“ ha condotto un’indagine rivolta a 1010 persone che vivono in Italia, ma al di fuori della regione Trentino-Südtirol. I risultati del sondaggio offrono un chiaro risultato: in primo luogo, il 65% degli intervistati sarebbe favorevole all’abolizione dei decreti toponomastici fascisti ed al conseguente ripristino ufficiale dei toponimi storici. Inoltre, il 60 per cento sarebbe favorevole all’uso ufficiale di „Sudtirolo“ al posto di „Alto Adige“.
Roland Lang, Obmann dell’Heimatbund, vede nel risultato del sondaggio una conferma della sua convinzione che i cittadini italiani, soprattutto quelli che vivono fuori dal Sudtirolo, siano fondamentalmente aperti a una soluzione della questione toponomastica in senso storico e scientifico. L’opinione che la maggioranza degli italiani voglia mantenere i decreti ed i toponimi fascisti è chiaramente smentita da questo sondaggio, afferma con compiacimento Lang.
Ora diventa importante che il governo provinciale e soprattutto i responsabili nel settore turistico mostrino lungimiranza e coraggio, utilizzando sempre maggiormente i toponimi originali (compreso „Sudtirolo“) ed abbandonando le denominazioni di origine fascista e solo apparentemente in lingua italiana, iniziando proprio da „Alto Adige“ – continua Lang.
A tal fine, l’Heimatbund ha pubblicato un opuscolo che contiene il testo del sondaggio e le risposte, suddivise per area, sesso, età e livello di istruzione degli intervistati. Particolarmente interessante pare l’evidenza che la percentuale di risposte favorevoli cresca con l’aumento del livello di scolarizzazione degli intervistati.
L’opuscolo contiene anche un compendio minimo di informazioni sulla materia, elaborate dall’esperto di toponomastica sudtirolese Cristian Kollmann. Il Südtiroler Heimatbund invierà la pubblicazione ai rappresentanti politici, agli amministratori ed alle associazioni turistiche.
„L’opuscolo dovrebbe servire da supporto argomentativo chi è deputato a prendere decisioni in questo specifico settore, affinchè possano giungere alla convinzione che nel campo della toponomastica è fondamentale l’autenticità, e che questa sarebbe vista con favore dalla maggioranza dei cittadini italiani“ conclude Roland Lang.






