Camminando – Bivaccando in Valsugana

Il sentiero è impervio, per escursionisti esperti, EE 445 e 444, la direzione è quella per il Bivacco Vigolana. La salita mette da subito a dura prova l’escursionista, il percorso sale infatti ripido da Malga Doss del Bue (1028 m.) e attraversa un fitto bosco ombreggiato che concede una tregua alla calura di agosto. Il sudore imperla la fronte e inumidisce le braccia che con forza spingono sui bastoncini mentre la salita si fa più impegnativa quando alla fitta vegetazione si sostituisce una lunga serpentina rocciosa che risale il crinale della montagna per la Val Larga. Davanti all’escursionista il profilo distinguibile della guglia della Madonnina segna la sua meta verso cui ora procede sempre più attento e concentrato. Il sentiero è infatti piuttosto esposto ed è necessario piede fermo e mani ben salde sul cordino di acciaio che aiuta negli attraversamenti a strapiombo sulla roccia. L’escursionista nonostante l’occhio vigile sul sentiero non può non sollevare lo sguardo verso l’orizzonte che gli si apre davanti, una vista mozzafiato sulla Valsugana e sul magnifico lago di Caldonazzo.
Il panorama è solo un assaggio di ciò che potrà godere una volta raggiunto il Bivacco Vigolana (1993 m.), un baita dallo stile unico, una reggia per chi conosce ben altri tipi di bivacchi. Si tratta di una struttura assai moderna, di nuova realizzazione, ben isolata e soprattutto pienamente inserita nel paesaggio. Il bivacco si erge su uno sperone roccioso a strapiombo sulla Valle, quasi una prosecuzione della grigia roccia su cui si staglia. Un esempio di architettura moderna, un’immagine dell’impronta dell’uomo sulla montagna, un’orma del passaggio dell’alpinista che non sfregia ma accarezza lodevolmente il luogo in cui esso è ospite.

Vanessa Pacher






