Tour de Ski: il giorno del Cermis

Partita per prima la gara femminile, con 41 atlete in gara e 13 nazioni diverse: ma ad andare in scena è una vera e propria fiaba svedese, iniziata con la tripletta nella sprint di sabato con la Svahn, che nell’entusiasmo del podio aveva avvertito di fare attenzione a Ebba Andersson, all’inseguimento del terzo gradino del podio. Una squadra pronta a dare battaglia all’americana Jessica Diggins, in cerca del primo successo statunitense al Tour, e alla russa Stupak, con la finlandese Parmakoski rientrata in classifica generale dopo la sprint di sabato.
Una salita estenuante, anticipata dallo start al Centro del Fondo di Lago di Tesero e da un tratto di pista Marcialonga da cui stare in guardia: essere dietro a qualcuno lento potrebbe pregiudicare l’attacco al muro. Ed è proprio all’inizio della salita che Ebba sferra l’attacco, costringendo Diggins e Stupak ad alzare il ritmo di gara. Bocca aperta, muscoli doloranti e tanta fatica: la faccia di Diggins che insegue Andersson non lascia spazio a dubbi, la gara è ancora aperta e l’inseguimento per il podio di giornata è alle battute iniziali.
I 1500 m. del finale sono da cardiopalma: Andersson intensifica l’azione, sprigionando una potenza che sembra senza fine, nonostante i quadricipiti stremati da un intero Tour. Ma li in cima, nel silenzio del paesaggio innevato della Val di Fiemme, conta solo quanto alto riesci a mantenere il ritmo. E la fiaba svedese si conclude così, con Ebba Andersson che taglia il traguardo crollando a terra senza forze, ma consapevole di aver scritto la storia. Dietro di lei l’aquila statunitense plana sulla Val di Fiemme, con Jessie Diggins che, dando fondo alle ultime energie, tiene la frequenza della falcata svedese e conquista il secondo posto sulla salita del Cermis. Al terzo posto la francese Delphine Claudel, che nell’ultimo chilometro soffia il podio alla russa Stupak… ma solo il podio di giornata.
Il 15° Tour de Ski è tutto per l’americana Diggins che balza sul podio seguita da una incredibilmente felice Yulia Stupak e con una “fredda” Ebba Andersson al terzo posto.
Il bello di giornata è il fuoriprogramma col balletto sul podio: Stupak fa la cubista con sinuose figure, Diggins si improvvisa show girl e la Andersson fa la seriosa. Un balletto tirato in lungo sulle rime di “Celebration” dei Kool & The Gang che ha strappato applausi ai presenti, l’entourage del fondo, purtroppo il pubblico non era ammesso.
Alle ore 15:35 ha visto lo start della Final Climb maschile, a conclusione della 15.a edizione della corsa a tappe sugli sci da fondo.
Gara tattica in stile Tour… de France, con Russia e Francia al gran completo per supportare i rispettivi ‘capitani’ Alexander Bolshunov e Maurice Manificat. Due Bonus Point disseminati sul percorso, dopo 2,3 km e 6,6 km dal via, equamente divisi tra le due formazioni, ma la vera bagarre comincia sulle prime rampe che portano alla cima. È la Francia la prima ad attaccare, con i ‘gregari’ Parisse e Lapierre a scortare Manificat nel tentativo di sfiancare il leader della classifica generale Bolshunov. Un lavoro ai fianchi che a 3 km dal traguardo sembra sortire gli effetti desiderati: Bolshunov appare in difficoltà, inciampa nei bastoncini e mette le mani a terra… la caduta dello ‘Zar’ sembra destinata a compiersi. Passa un chilometro, che sulle rampe dell’Olimpia III dura un’eternità, e la situazione si ribalta: è la Russia a lanciare l’offensiva e la Francia non riesce a rispondere. Spitsov attacca, Manificat prova a rispondere e Bolshunov – più indietro – passa al contrattacco. L’ultimo km è una cavalcata dell’armata rossa su ciò che resta dell’esercito francese ridotto al solo ‘Momo’.
Primo sul traguardo si presenta, trionfatore di giornata, il gioioso Denis Spitsov, poco dietro di lui un rimontante, indomabile, incontrastabile Alexander Bolshunov, mai in difficoltà nel corso di questo Tour de Ski e vincitore per il secondo anno consecutivo del trofeo di cristallo. Terzo un combattivo e audace Maurice Manificat che ha tentato in tutti i modi di contrastare l’esercito russo, salvo poi alzare bandiera bianca per manifesta superiorità dell’avversario.
Sul podio l’urlo di gioia e liberatorio di Alexander ‘Sasha’ Bolshunov a squarciare il silenzio di un Cermis purtroppo a ‘porte chiuse’, secondo il francese Maurice ‘Momo’ Manificat, terzo il grande protagonista della scalata al Cermis, Denis Spitsov che grazie alla splendida prestazione agguanta in extremis il podio al Tour de Ski.
L’edizione che si conclude, per la 15.a volta in Val di Fiemme, è di quelle da ricordare tanto grande è stato lo sforzo compiuto dal comitato organizzatore per realizzare un evento di caratura internazionale in questo periodo difficile.






