Tradizioni: Il „piovego“

Dal prezioso volume „I racconti di Casteltesino“ di Ermanno Pasqualini – dice il sindaco di Castello Tesino, Graziella Menato – propongo un estratto per riscoprire un’antica usanza utile ed aggregante!
Lo sgombero della neve, prima che lo stradone fosse „venduto“ alla Provincia, era fatto con l’antichissimo sistema dei „pioveghi“, cioè con prestazioni obbligatorie di lavoro da parte di tutta la popolazione. Quando cadevano abbondanti nevicate, il „cursore“ (il messo comunale) percorreva le strade rullando un tamburello. Si fermava nelle piazze e nei principali crocevia e ordinava a gran voce che ogni famiglia mandasse un proprio componente abile al lavoro e munito di badile ad aprire la strada da Castel Tesino alla Forzelletta.
Poi suonava la campana del „piovego“ e circa i duecento „sbadilanti“ di Castello si notificavano ai „capi – colmelo“ (i delegati di ogni contrada) che di regola li aspettavano in fondo ai Baili. Essi assegnavano alle squadre i tratti di strada da spalare.
Lo spartineve a cavalli era pagato dal comune, mentre gli sbadilatori prestavano la loro opera gratuitamente. Ciò era consuetudine anche in occasione di altri lavori comunitari.
Alla spalatura dalla Forcelletta a Bieno provvedevano, con lo stesso sistema del „piovego“ gli abitanti di Pieve e di Cinte. Bieno e Strigno sgombravano invece la strada fino alla provinciale.






