von mas 06.12.2020 12:15 Uhr

Appena lì dietro l’angolo: Milo, che ea tera te sia lisiera

E‘ mancato qualche giorno fa Millo Bozzolan, meglio conosciuto come Milo Boz Veneto

Si presentava così, Milo Boz: „Mi chiamo Millo Bozzolan, nome di battaglia Milo Boz Veneto. Come età, e come spirito, mi definirei un “ragazzo del’ 68” che ha capito a un certo punto della sua vita, quanto sia importante la Tradizione per far sopravvivere la Società umana, e farla progredire nella giusta maniera. Quindi anche la Storia, che illustra le tradizioni nostre e di altri popoli, per me è diventata importantissima.

Mi sono accostato al movimento indipendentista dopo la presa del campanile del 1997. Ho pensato che dovevo e potevo dare un contributo alla causa dei Veneti: insieme a Luigi Faccia, allora ai domiciliari, che col fratello Fausto continuava la lotta per l’autodeterminazione nel Veneto Serenissimo Governo, abbiamo  fondato un periodico, intitolato “Spirito Veneto” perché coscienti del fatto che la nostra storia ci era negata, e quello, era un piccolo, primo, modesto tentativo di diffonderla in giro.

Sono stato uno dei fondatori di Milizia Veneta e del gruppo storico del Reggimento Veneto Real, che vedete sfilare tuttora.  Ho fondato in facebook il gruppo “La storia vista da un veneto”, che in tre anni ha raggiunto i 6000 iscritti (NdR: inoltre ha curato – insieme ad altri fondatori e collaboratori – il blog Veneto Storia). Continuo tuttora a scrivere di storia patria. Attualmente sono pensionato; vivo vicino a Feltre in mezzo ad un bosco, tra caprioli e ghiri….e non amo la confusione del mondo moderno.“

Milo Boz è mancato qualche giorno fa, lasciando costernati ed affranti i tanti che lo conoscevano, i tantissimi che lo apprezzavano.

„Ci hai lasciati qui, soli. Soli a combattere ad armi impari contro la mediocrità culturale che ci circonda – scrivono i „fioj del Veneto Real“ – ma  ci hai lasciato un compito, un impegno, una via da percorrere. Educare le nuove generazioni per “liberarle” dal nulla del presente continuo in cui la società moderna li ha scaraventati, ridare loro salde radici ed un passato di cui andare fieri.

Sei stato per noi un riferimento, la tua fiamma ardente dell’amore per la Venezia è sempre stata gratuitamente a nostra disposizione, ora questa fiamma non c’è più, ma ognuno di noi è custode di una parte di essa, ognuno di noi ha il dovere morale di tenerla accesa dentro di sé e di non farla morire mai. È la tua eredità per noi tutti, e tutti noi come fossimo tuoi “figli” ne abbiamo acquisito la sostanza. Sarà compito nostro, probabilmente non ne saremo all’altezza, ma è un impegno morale e chiunque abbia avuto il piacere di conoscerti se ne dovrà far carico. Se puoi, continua a darci una mano, perché senza le tue preziose ricerche sulla nostra storia, ci sentiamo soli e più fragili“

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