von mas 12.07.2020 19:26 Uhr

San Romedio: un luogo simbolo dell’identità

All’annuale cerimonia, quest’anno presenti le massime autorità della Provincia di Trento. La Santa Messa celebrata dal Vescovo  Lauro Tisi

“Trovarci qui in un momento particolare, dopo la pandemia, ci deve far ricordare ciò che ci unisce e quali sono i valori comuni della nostra terra”: così il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha aperto il saluto agli Schützen riuniti a San Romedio per ricordare il pellegrinaggio fatto dal patriota ed eroe tirolese Andreas Hofer il 7 luglio 1809.

“C’è bisogno di venire nei luoghi simbolo della nostra identità quando si esce da momenti difficili; credo che i cittadini e la società abbiano bisogno di questo: dalla storia e da quello che i nostri nonni hanno fatto e costruito nei momenti di difficoltà, riusciamo a capire come ripartire”, ha detto ancora Fugatti, ringraziando gli organizzatori della giornata, alla quale hanno partecipato compagnie Schützen  provenienti da tutto il Tirolo.

All’evento, il cui momento centrale è stata la messa concelebrata dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi e dal rettore del santuario di San Romedio Giorgio Silvestri, hanno preso parte anche il presidente del Consiglio provinciale Walter Kaswalder, i consiglieri provinciali Ivano Iob, Lorenzo Ossanna, Paola Demagri e l’assessore regionale Claudio Cia, il presidente della Comunità della Val di Non Silvano Dominici,

Nel corso della mattinata è stato ricordato come l’Euregio rappresenti oggi un nuovo motivo di unità tra i popoli un tempo facenti parte del Tirolo storico. “Stiamo portando avanti e abbiamo quasi terminato, insieme alla Provincia autonoma di Bolzano e al Land Tirol il percorso dei luoghi che hanno visto il passaggio di Andreas Hofer nei nostri territori”, ha ricordato Fugatti, “per ricordare e anche far capire ai giovani da dove è partita la nostra società e quali sono stati i momenti importanti vissuti dalla nostra terra, unita oggi nell’Euroregione”.

Come ha ricordato nel suo intervento il Landeskommandant del Welschtiroler Schützenbund,  Enzo Cestari, oltre due secoli fa Hofer, assieme a seicento uomini si recò in pellegrinaggio presso la tomba del santo per invocare protezione e sostegno: “Oggi anche noi siamo qui per richiamare i valori che ci hanno sempre contraddistinto, un patrimonio immateriale fondato sulle nostre tradizioni”

Non è mancato un pensiero di ringraziamento, da parte di tutti gli intervenuti, verso quanti si sono spesi nel periodo dell’emergenza. “Sono state scritte pagine di impegno e solidarietà”, ha ricordato in particolare il vescovo Tisi, che ha incentrato la sua omelia sul valore del dono gratuito e su come ogni nostra comunità abbia bisogno di non lasciarsi sopraffare dal giudizio verso gli altri e dall’idea che ciascuno può farcela da solo.

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