von Vanessa Pacher 03.07.2020 06:45 Uhr

Camminando – Le memorie di Monte Totoga

Quasi come una Via Crucis, la Chiesetta rappresenta una tappa intermedia prima di raggiungere, dopo lungo ed impervio cammino tra i boschi, lungo un serpeggiante tracciato sassoso, la croce della cima.

La Croce sul Monte Totoga (Foto: A. Toscani)

C’è una tappa intermedia prima di salire a Cima Totoga, una piccola chiesetta, posta sul cucuzzolo di una montagna sul versante est del monte, è la Chiesetta di San Silvestro che accoglie chiunque venga, dalla stretta gola dello Schéner, nella Valle del Primiero.

Quando si sale, dalla località Masi di Imér, il sentiero è assai ripido e il dislivello significativo, pertanto il luogo sacro su cui si erge la Chiesa rappresenta un momento di sosta, ma anche, come spesso accade, di riflessione. Perché, il monte in cui è dislocata la chiesetta di San Silvestro, fu, nella storia, teatro della sanguinosa Grande Guerra di cui fu testimone la Valle del Primiero, e dunque palcoscenico della tragedia di cui furono vittime soldati e abitanti della Valle.

E’ dunque, con la mente, che in prossimità della chiesa, nel silenzio di questo luogo sacro, immersi nella natura rigogliosa che ci circonda, mentre a valle la vita procede frenetica, che torniamo indietro a quei giorni; prima di procedere oltre, in una escursione che tenta di ripercorrere ad ogni passo quelle spedizioni di soldati che, loro malgrado, compivano un’ascesi verso la cima del monte, ignari della propria sorte e di quella che avrebbero impartito ad altri. 

  • Col de la Cros (Foto: A. Toscani)

Quasi come una Via Crucis, la Chiesetta rappresenta una tappa intermedia prima di raggiungere, dopo lungo ed impervio cammino tra i boschi, lungo un serpeggiante tracciato sassoso, la croce della cima, simbolo sacro su cui si poggia l’occhio stanco e affaticato, oltre che l’anima che nel silenzio rivolge una preghiera a chi fu crocifisso al sacrificio della vita in nome della guerra. Nel vento freddo del tramonto assaporiamo il profumo della natura primaverile che riprende vita, cercando di distogliere dalla mente, in una rimembranza lontana, l’odore acre del sangue della battaglia; osserviamo l’orizzonte di una valle disseminata di case e campi coltivati, di vita frenetica che anima la comunità, allontanando l’immagine di morte e distruzione di una Valle dissacrata dai bombardamenti; ascoltiamo il silenzio della montagna, baciata dai raggi del sole che presto lasciano spazio alle ombre della sera, in quella sacra ora blu dove ogni suono si attutisce, e anche la memoria delle grida strazianti dei soldati e degli stridenti rumori del fuoco di artiglieria sembrano voler tacere di fronte alla pace notturna della natura.

  • Rifugio G. Gualberto (Foto: A. Toscani)
  • La croce al monte Totoga (Foto: A. Toscani)

Monte Totoga sito tra Vanoi e Primiero, fu un caposaldo d’artiglieria dell’esercito italiano. Occupato già nei primi giorni dopo la dichiarazione di guerra vi furono costruite strutture di difesa e di servizio, quali gallerie, trinceramenti e strade. A testimonianza di ciò vi sono glia ancora visitabili “stoli”, ossia le gallerie dove furono posizionati alcuni dei cannoni rimossi dalle fortificazioni permanenti dello sbarramento Brenta-Cismon. Si tratta di due gallerie poste su livelli diversi e collegate tra loro da uno stretto passaggio. I grandi finestroni attraverso i quali le artiglierie sparavano consentono una vista spettacolare sulla valle del Vanoi. Gli stoli si trovano a pochi passi dal rifugio forestale S. Giovanni Gualberto, raggiungibile partendo dal Passo della Gobbera, punto di partenza dell’escursione al monte Totoga.

Salendo al monte, dalla Chiesetta di San Silvestro seguendo le indicazioni per passo della Gobbera si raggiunge, infatti, il punto di partenza per l’ascesa alla cima. E’ possibile intraprendere un percorso ad anello, quindi dal Passo si seguono le indicazioni per monte Totoga, e al primo bivio, appena dietro la chiesa del Paese, si segue il segnavia per il Monte. Si giunge, quindi, ai Prà di Totoga Alta per arrivare infine al rifugio forestale S. Giovanni Gualberto. Da qui è possibile intraprendere la visita agli “stoli”, per poi proseguire verso la croce della cima. Dalla vetta si scende di nuovo al rifugio, si prosegue lungo la strada forestale, fino ad arrivare all’incrocio Masi Prati di Totoga, si segue il sentiero che si restringe nel bosco e aggira il monte fino a ricongiungersi nuovamente ad una strada forestale che conduce ad un punto panoramico, Col de la Cros. Da qui si può seguire una direttissima che conduce all’abitato di Canal San Bovo, mentre per raggiungere il punto di partenza, si prosegue lungo la forestale fino a Passo della Gobbera, da cui poi scendere attraverso una direttissima che conduce a Masi di Imèr. 

  • Monte Totoga (Foto: A. Toscani)
  • Nuvole (Foto: A. Toscani)
  • La croce incorniciata dalla Via Lattea (Foto: A. Toscani)
  • La via Lattea (Foto: A. Toscani)
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