von mas 19.05.2020 11:45 Uhr

Il Rio Cavallo, una metafora della vita

RADICI: Storia & Storie di Maurizio Panizza – È un’acqua speciale, questa, che ci scivola fra le dita, perché è un’acqua fresca e viva di montagna.

Nei pressi di Calliano, una piccola comunità della Val Lagarina giunta recentemente alla notorietà per via di un orso scoperto a girare per le vie del paese, c’è un particolare torrente che racconta di storia e di natura. Siamo nella parte meridionale del Trentino dove il rio, dopo essere nato a Folgaria, rallenta la sua corsa e traccia scenari suggestivi prima di gettarsi nell’Adige.

E’ questo un posto incantato e puro, unico per fascino e bellezza antica, in cui è piacevole fermarsi per ascoltare, riflettere e godere della sua tranquillità.

Non è l’Adige e neppure il Po, né può essere la Senna, oppure il Danubio. Ma la sua è un’acqua nuova, limpida, trasparente e pura come una giovinetta. In italiano si chiama Rio Cavallo, in cimbro (un’antica lingua di origine germanica) Rosspach. È un’acqua speciale, questa, che ci scivola fra le dita, perché è un’acqua fresca e viva di montagna.

Scorre via scattante, quasi dispettosa, perdendosi fra quei massi e fra quei ciottoli che con pazienza ha saputo arrotondare in secoli di vita, sparendo poi alla vista per un momento, per apparire di nuovo poco più sotto, quasi per incanto.

E’ un’acqua cheta che tuttavia, soprattutto in passato, in qualche caso sapeva anche essere rabbiosa. L’acqua, infatti, è un elemento di natura al quale non si comanda, che forma e che trasforma il paesaggio circostante. Eppure, voglio convincermi che quest’acqua è la stessa di un tempo.

Mi emoziono pensando che tutto è rimasto come allora, come quando dal Castello di Beseno occhi di bambino guardavano giù, osservando dall’alto quella piccola strada d’acqua.

Ne sono certo, la via è sempre la stessa: i salti nel vuoto, le brusche interruzioni, l’acqua che poi si distende e che dopo riprende corsa, che si lancia nel nulla, che si infila rapida in misteriosi antri oscuri… Ogni cosa è rimasta come allora.

Poi da lontano, curiosamente tutto sembra in discesa ma non è proprio così. Come in una metafora della vita, anche l’acqua, dopo avere conosciuto l’alto e il basso, il bene e il male, sa ritornare sui propri passi e risalire il monte per poi riprendere nuovamente il suo cammino.

Pensando a tutto ciò, come un antico viandante sto camminando piano sulle sponde del torrente così come si percorrono le strade della vita. E’ un continuo e gradevole trovare e ritrovarsi, un’altalena del tempo che abbraccia i secoli della nostra Storia.

Perché questo – dobbiamo pur dirlo – non è un posto qualsiasi: qui i passi si perdono tranquilli e uno dopo l’altro ti portano in un luogo magico, quasi senza tempo.

Questo, ricorda, è il Rio Cavallo, il posto giusto per chi sa ascoltare il suono dell’anima.

  • Maurizio Panizza - ©Cronista della Storia - maurizio@panizza.tn.it ©Copyright - Maurizio Panizza. Tutti i diritti riservati. La riproduzione, la pubblicazione e la distribuzione, totale o parziale, del testo e/o delle fotografie originali sono espressamente vietate in assenza di autorizzazione scritta.
Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite