von Vanessa Pacher 17.04.2020 06:45 Uhr

Camminando – Cima Folga

La vetta: un tesoro inestimabile capace di accrescere il patrimonio valoriale di ognuno

Quando si raggiunge la cima, ogni escursionista interpreta quell’arrivo secondo i dettami del proprio animo, che lo ha condotto ad intraprendere la salita tanto sofferta. Eppure, quasi come un istinto primordiale, ognuno, una volta conquistata la vetta, effettua un respiro profondo, una inspirazione con cui sembra voler assimilare non sono l’aria rarefatta della cima, ma di concentrare nel proprio respiro tutti i propri sensi.

L’alpinista assorbe dentro di sé tutto ciò che lo circonda: la vista delle catene montuose che frastagliate segnano il confine con il cielo, che da blu diventa gradualmente giallo per poi colorarsi del rosso acceso che gli regalano i raggi del sole; il profumo dei ciuffi d’erba che si muovono come ballerine al vento facendosi spazio faticosamente tra le pietraie; la ruvida roccia su cui legge i segni del tempo, ma sopratutto la targa che indica la meta raggiunta.

È con piena soddisfazione che l’escursionista respira gli elementi della montagna, li rende propri, li assorbe dentro di sé, consapevole di arricchire con questo nuovo, significativo respiro, se stesso e il proprio animo. Perché ogni escursione, ogni nuovo cammino rappresenta un arricchimento: la stessa espressione “conquistare la meta” configura l’idea di una spedizione per appropriarsi di qualcosa di importante, capace di impreziosire.

Ma ciò che distingue la ricchezza della cima, da qualsiasi altra forma di ricchezza, è che pur assorbendone il valore, pur conquistandola, essa rimane sempre intatta, pronta per arricchirci di nuovo; il suo valore non si consuma, non viene mai meno. La montagna è un tesoro inestimabile, infinito nella sua ricchezza, in grado di impreziosire perpetuamente chiunque ne sappia cogliere il valore.

Ogni cima, è dunque un capitale eccezionale, da cui trarre esperienze capaci di accrescere il patrimonio valoriale di ognuno. Ma non è solo la vetta a regalare infinitamente ricchezza; è il cammino stesso ad elargire ad ogni passo, ad ogni svolta, ad ogni pietra, il dono dell’esperienza, dell’avventura, dell’incognito che diventa momento essenziale di crescita. Ogni escursione, dunque, è un tesoro che ognuno di noi può concedersi di ottenere, acquisendolo passo dopo passo, con costanza e dedizione, assaporandone gli elementi essenziali.

L’escursione a Cima Folga, è un cammino che ci si può concedere in ogni stagione.

Sovrastante il Lago di Calaita, Cima Folga è situata nella Catena dei Lagorai e, una volta raggiunta, consente di avere una visione unica sul gruppo delle Pale di San Martino e sulle Vette Feltrine. L’inizio dell’escursione è circa 500 m prima del Lago Calaita (1610 m.s.l.m, da dove si imbocca una strada forestale  verso Malga Grugola (1783 m.s.l.m). Dalla Malga si sale la valle di Grugola che porta alla forcella Folga situata a 2197 m.s.l.m.. Si affornta quindi l’ultimo tratto della salita che con pendenza graduale conduce alla panoramica Cima Folga a 2436 m.s.l.m.

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