von Vanessa Pacher 03.04.2020 06:45 Uhr

Camminando – Rifugio Velo della Madonna

Il cammino: un percorso, un viaggio che l’uomo intraprende con se stesso alla ricerca della propria, intima, verità

Il cammino è spesso, nel suo significato simbolico, associato alla realtà religiosa, al concetto di pellegrinaggio, quella pratica di devozione che consiste nel recarsi in un luogo considerato sacro.

Il camminare verso il luogo santo è inteso come atto stesso di purificazione, prima ancora che si giunga alla mèta. Numerosi sono in questo senso gli esempi soprattutto nella realtà indoeuropea, in cui le strade stesse, le vie che ora mappano le cartine geografiche non sono che i percorsi tracciati dai pellegrini in secoli di storia religiosa, testimoniata dalla letteratura, dall’arte e in generale dalla cultura della nostra civiltà, l’Occidentale che si incontra con l’Orientale. Si tratta di una cultura che ha da sempre presentato il viaggio come una rappresentazione primaria dell’animo. La vita stessa è rappresentata mediante l’immagine di un cammino, un procedere in avanti. Un peregrinare che è spesso disseminato di ostacoli, difficoltà il cui superamento rappresenta un passo in avanti verso il perfezionamento di se stessi e il raggiungimento del proprio scopo vitale, della propria verità interiore.

Nel corso dei secoli, la veritas ha assunto significati via via diversi. Spesso associata alla religione, la verità da raggiungere si identificava con l’immagine sacra del divino a cui il fedele giungeva mediante un processo ascetico penitenziale. In età moderna e contemporanea, il predominare di una cultura antropocentrica ha sostituito il cammino di ascesi divina con l’ideologia di un percorso spirituale di ricerca del proprio io interiore, sempre più oppresso da una realtà dominata dal consumismo dove l’oggetto prevale sul soggetto. Ognuno di noi, dunque, percorre il proprio cammino, che sia reale o figurato, a seconda del proprio credo, del proprio bisogno interiore.

Sempre più sentito è ad esempio il ritorno al pellegrinaggio sui quei cammini storici legati alle figure di santi, si pensi alla Via Francigena o al Cammino di Santiago. Si tratta di percorsi che vengono ogni anno intrapresi da migliaia di persone con un unico scopo, quello di intraprendere un percorso con se stessi, con il proprio io e riscoprire il contatto con la propria idea di divino.

Ma non ci sono soli i lunghi cammini. La stessa scalata verso la cima di una montagna può rappresentare per l’escursionista una prova ascetica, un superare i propri limiti, l’andare oltre gli ostacoli concreti o psicologici che si presentano lungo la salita. Non è un caso, dunque, che in prossimità delle cime sia posta spesso una croce. Ogni escursionista può, in questo senso, cogliere intimamente in essa il simbolo della verità, che tale salita gli ha concesso di cogliere, di assaporare, di raggiungere. Lo sguardo che si rivolge alla croce sembra assumere i connotati di un dialogo riconciliante fra l’uomo e la sua stessa natura.

Un esempio molto suggestivo di escursione alpina è l’impervia salita al Velo della Madonna.
L’escursione parte dal paese di San Martino di Castrozza (1466 m.sl.m.) per raggiungere in circa 3 ore e 30 minuti di cammino il rifugio del Velo. Dal parcheggio degli impianti di risalita Colverde si prosegue per una decina di metri fino ad imboccare il sentiero n. 702 che procede verso destra fino ad una diramazione: da questo punto si possono prendere due sentieri, il n. 721 che sale un po‘ più in quota oppure il n 713 che prosegue nel bosco. Entrambi i sentieri corrono paralleli e si congiungeranno prima di raggiungere il rifugio.

Se si prende il sentiero 721 si sale fino a raggiungere il letto di un torrente da cui si può godere di una stupenda vista sulle pale di San Martino. Da qui si prosegue a zig zag percorrendo un lungo ghiaione, fino ad inoltrarsi di nuovo nel bosco. La pendenza si fa via via più ripida, mentre si scorgono le impressionanti pareti della Cima della Madonna e Sass Maor. Superato un altro ghiaione si raggiunge la forcella Cadi Sora Ronz a m 2050, punto d’incontro dei due sentieri. Proseguendo il sentiero diventa attrezzato per alcuni punti esposti, che aiutano notevolmente la salita fino a raggiungere la parte più alta dell’escursione per raggiungere il rifugio Velo della Madonna a quota 2358 m.s.l.m. Dal Rifugio, posto sotto la cima della Madonna, si può ammirare San Martino di Castrozza, le cime Tognola e la maestosa catena del Lagorai.

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